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Tirreno cosentino, 171mila litri di liquami fognari svaniti nel nulla

PRAIA A MARE Migliaia di litri di fanghi provenienti dalle fosse settiche svaniti nel nulla nell’alto Tirreno cosentino. E decine di documenti attestanti la corretta gestione dei liquami fognari co…

Pubblicato il: 17/04/2016 – 7:59
Tirreno cosentino, 171mila litri di liquami fognari svaniti nel nulla

PRAIA A MARE Migliaia di litri di fanghi provenienti dalle fosse settiche svaniti nel nulla nell’alto Tirreno cosentino. E decine di documenti attestanti la corretta gestione dei liquami fognari contraffatti. La Procura di Paola chiude un altro pezzo della sua lunga inchiesta sulla maladepurazione lungo il Tirreno cosentino. L’ultimo capitolo di questa vicenda che ha messo in ginocchio la qualità delle acque di balneazione dell’intera costa attiene la gestione dei reflui fognari trasportati sugli autospurgo (tecnicamente definiti “bottini”). Proprio in seguito a un capillare controllo sulle ditte che dovrebbero garantire sulla carta la corretta depurazione di questi liquami – altamente pericolosi per l’ambiente – è emersa l’ennesima storia di potenziale inquinamento del territorio costiero.
In particolare seguendo le attività della ditta “La Mula Blu” di Praia a Mare gli uomini coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica di Paola Letizia Valeria Grieco – titolare dell’inchiesta – hanno scoperto che la società non avrebbe mai portato a smaltimento i liquami fognari prelevati da diversi comuni della costa tirrenica non solo calabrese. Si tratta di 171mila litri di reflui prelevati dalle fosse settiche di strutture private e pubbliche nell’area dell’Alto Tirreno. Nell’elenco compaiono i comuni di Praia a Mare, Tortora, San Nicola Arcella, Maratea e Torraca in provincia di Salerno. Gli investigatori verificando i formulari compilati per prelevare il materiale altamente pericoloso per l’ambiente dai pozzi neri di questi comuni si sarebbero accorti che questi erano stati contraffatti.
Un’attività costante che gli uomini della polizia municipale e della guardia costiera di Praia a Mare – delegati dalla Procura di Paola – avrebbero accertato e durata almeno un anno: da settembre 2014 a settembre 2015. Un periodo nel quale gli autospurgo avrebbero prelevato quella massa enorme di rifiuti altamente pericolosi per l’ambiente facendolo svanire nel nulla. Dalle indagini, infatti, è emerso che quelle centinaia di migliaia di litri di liquami fognari non sarebbero mai stati consegnati all’impianto di trattamento di Guardia Piemontese. I documenti prodotti dalla ditta praiese sarebbero stati artatamente contraffatti. Le firme apposte sui formulari di consegna – secondo gli inquirenti – sarebbero state falsificate. Una conclusione a cui gli inquirenti sono giunti anche grazie alla collaborazione del personale dell’impianto di depurazione di Guardia Piemontese che avrebbero disconosciuto le firme presenti sui documenti della “Mula Blu”. Una società, secondo gli inquirenti, che almeno per un periodo avrebbe inoltre operato abusivamente.
Per tutta questa attività finita al centro dell’inchiesta la Procura di Paola – da anni impegnata a contrastare il fenomeno di inquinamento lungo il Tirreno cosentino – ha chiuso le indagini su Romeo Ielpo, titolare della ditta “La Mula Blu” e contestando diversi reati tra cui attività di gestione di rifiuti abusiva, abbandono incontrollato di rifiuti, falsità nei registri e utilizzo di atti falsi.

Roberto De Santo
r.desanto@corrierecal.it

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