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Se il “nemico interno” di Scopelliti corre nella Lega

L`andatura politicamente ondivaga è, probabilmente, nel Dna di Michele Filippelli, la cui madre Marilina Intrieri, già diessina, dopo un addio non certo indolore al centrosinistra è oggi garante pe…

Pubblicato il: 21/01/2013 – 20:24
Se il “nemico interno” di Scopelliti corre nella Lega

L`andatura politicamente ondivaga è, probabilmente, nel Dna di Michele Filippelli, la cui madre Marilina Intrieri, già diessina, dopo un addio non certo indolore al centrosinistra è oggi garante per l`infanzia a Palazzo Campanella, nominata in quota Popolari-Udeur dal presidente del consiglio regionale.
Filippelli, da neo-capolista della Lega Nord alla Camera, si trova oggi pienamente organico al centrodestra che vuole riportare Berlusconi a Palazzo Chigi e dunque anche al governo regionale: una nemesi, per chi fino a qualche giorno fa mandava comunicati stampa al vetriolo proprio contro Giuseppe Scopelliti, firmandosi «segretario nazionale del Movimento Difendiamo la libertà». Da ottobre troviamo Filippelli alla testa di un futuribile partito Unione Italiana, ma stavolta solo da «coordinatore regionale». C`è da dire che cambia la qualifica ma non i toni: «Una destra, quella del padre padrone Scopelliti, che insieme ai suoi compari, alle sue vallette, alla sua superficialità e alle sue indagini penali, ricorda tristemente la Lombardia dei Trota, delle Minetti, degli indagati, degli imputati, alcuni reclusi. Se l`Italia soffre, la Calabria di più», scriveva il 17 ottobre scorso.
Il rapporto conflittuale Filippelli-Scopelliti tre mesi fa ha fatto registrare il suo climax con uno scambio di tweet al vetriolo sui temi della legalità: «Lombardo, Polverini e Formigoni in queste ore si dimettono per andare al voto. In Calabria, invece, Scopelliti che farà?», si chiedeva il docente universitario di Diritto privato a Ecampus, ateneo telematico d`orbita berlusconiana. Il governatore non esitava a rispondere, in terza persona sottintesa come solo chi ha grande considerazione di sé può fare: «Continua a lottare per rendere sempre più grande e libera la Calabria. I traditori, invece?». Bene, la finiamo qui? Macché. Contro-tweet del focoso Michele: «I traditori, invece di lottare e rendere la Calabria sempre più grande e libera, siedono in giunta e nella sanità con te». Chiusa pacata del governatore: «Parli di tua madre?».
Non che pure il neoleghista non usasse le parole come armi: in molti ricordano oggi il suo movimento per la liberazione della Calabria da Loiero, manco l`ex governatore fosse un`epidemia.
Poi, tra un tweet e un comunicato, a inizio dicembre qualcosa iniziava a cambiare nei toni di Filippelli, la cui prosa si faceva alquanto english: «In Calabria per fortuna non c`è solo Peppe Scopelliti a rappresentare il centrodestra ma ci sono tanti altri partiti, movimenti, dirigenti politici e uomini della società civile che, pur non condividendo l’uomo e il politico Scopelliti, possono rappresentare al meglio questa regione all`interno del futuro Parlamento italiano». La furia francese di Michele scoloriva in una più comoda ritirata spagnola. Per la cronaca, Filippelli oggi si trova a correre nella stessa direzione della Polverini di cui sopra, ricandidata dal Pdl. E di Scopelliti, naturalmente. La politica a volte è dannatamente cinica.

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