CATANZARO «Non è una questione economica, ma burocratica». Così i rappresentanti delle farmacie catanzaresi e Federfarma hanno spiegato, a Catanzaro, nel corso di una conferenza stampa, il motivo per il quale hanno deciso di sospendere il servizio di erogazione gratuita dei prodotti per celiaci dietro consegna dei buoni. La sospensione del servizio, che risale al 18 aprile, è stata criticata dalla sezione calabrese dell`Associazione italiana celiachia. «Voglio precisare, in primo luogo – ha detto il presidente di Federfarma Catanzaro, Vincenzo Defilippo – che il servizio non è stato sospeso repentinamente, ma tutti i pazienti e anche Anna Cannizzaro, presidente della sezione calabrese dell`Associazione italiana celiachia, è stata avvisata in tempo utile per consentirle di protestare con chi di dovere, e cioè l`Asp e la Regione. Chiariamo, inoltre, che dopo la delibera con cui sono state disposte le nuove procedure per l`erogazione a carico del Servizio sanitario regionale dei prodotti privi di glutine a favore dei soggetti affetti da malattia celiaca residenti nella Regione Calabria, abbiamo cercato di accordarci con l`Asp per poter rendere più rapida la procedura di compilazione della scheda di ciascun celiaco. Prima dell`entrata in vigore della delibera, ogni paziente poteva usufruire dei prodotti privi di glutine presentando la ricetta rossa. Dopo, questo non è stato più possibile. La delibera regionale, di fatto, non sospende la convenzione in vigore tra farmacie e Regione, lasciando in vigore, dunque, quelle che erano le precedenti modalità di gestione, tranne l`abolizione della ricetta rossa, sostituita da un buono e dalla scheda relativa ad ogni paziente che deve essere manualmente compilata e che consta di 16 punti distinti». «Oltre al notevole dispendio di tempo per la compilazione, che in alcuni casi richiede anche dei giorni – ha detto ancora Defilippo – la questione principale è che ad oggi, non esiste un ufficio apposito, competente per ricevere queste schede compilate. Prima della sospensione eravamo riusciti a trovare un accordo con l`Asp, ed in particolare con il direttore sanitario, Mario Catalano, ma poi il commissario per l`attuazione del piano di rientro della Regione, Andrea Urbani, non ha dato seguito all`accordo, che prevedeva la digitalizzazione di questo sistema attraverso l`invio dei file, evitando la consegna a mano di faldoni di documenti». Differente la situazione nelle altre province, dove il servizio in alcuni casi, come Vibo Valentia e Crotone, è rimasto legato alle ricette rosse, mentre a Reggio Calabria e Cosenza si è trovato un sistema diverso per andare avanti. «Quel che è certo – ha concluso Defilippo – è che, anche se qui da noi abbiamo trovato un servizio farmaceutico che ci ha ostacolati, le altre province si troveranno presto nelle nostre stesse condizioni perché manca un ufficio dedicato e di conseguenza il servizio sarà sospeso in tutta la Calabria». Assieme a Defilippo, hanno partecipato alla conferenza stampa Maria Cristina Murone, rappresentante delle farmacie rurali della provincia di Catanzaro, e Vitaliano Corapi, presidente dell`Ordine provinciale dei farmacisti. «Siamo con Asp e Regione – hanno detto – purché ci diano la possibilità di operare come professionisti e purché ci venga indicato l`ufficio preposto a ricevere le nostre fatture». Fatture che non vengono rimborsate «assieme alle altre ricette mediche di gennaio. Per questo alla base della nostra protesta non c`è un motivo prettamente economico. Quelle fatture, per le quali siamo noi ad anticipare le spese nei confronti dei fornitori che paghiamo entro 30 giorni, ad oggi non sono state rimborsate dalla Regione, nonostante l`erogazione, da delibera, sia a carico del Servizio sanitario regionale. Prima, con il sistema delle ricette rosse, erano le banche ad anticipare la somma per rimborsarci. Oggi, invece, non lo fanno più e noi ci troviamo con una spesa in alcuni casi esosa da anticipare, perché il decreto prevede l`adempimento del pagamento, da parte delle Asp, entro 60 giorni». (0050)
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