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BED & BREAKSEX | Catanzaro “paradiso” per trans e prostitute

CATANZARO «I fatti sono particolarmente gravi, riprovevoli e allarmanti e dimostrano l`esistenza di uno stabile e collaudato sistema grazie al quale, senza alcuna esagerazione, hanno trasformato il…

Pubblicato il: 14/04/2014 – 8:05
BED & BREAKSEX | Catanzaro “paradiso” per trans e prostitute

CATANZARO «I fatti sono particolarmente gravi, riprovevoli e allarmanti e dimostrano l`esistenza di uno stabile e collaudato sistema grazie al quale, senza alcuna esagerazione, hanno trasformato il centro storico di Catanzaro nel luogo ideale di svolgimento delle attività di prostituzione, noto anche fuori dai confini regionali». Così il gip, Abigail Mellace, il quadro emerso dall`inchiesta condotta dalla Squadra mobile che ha portato agli arresti domiciliari due noti imprenditori del capoluogo Massimo e Francesco Falsetta  con l`accusa di sfruttamento della prostituzione. Per altre tre persone è stato disposto l`obbligo di dimora: Jolanda Katarzyna Drabik, Maria Edith Murillo Garces e Salvatore Politelli. C`è inoltre un sesto indagato Osvaldo Caiazza. Il gip, accogliendo la richiesta del pm Saverio Vertuccio (l`inchiesta era stata iniziata dalla sostituto procuratore Valeria Biscottini) ha anche disposto il sequestro di tre B&B: “Da Salvatore”, Guest House relax” e “Al Centro”. Sigilli anche a un appartamento di proprietà di Caiazza nel quartiere “Filanda” utilizzata come “casa d`appuntamenti”
Le indagini hanno avuto inizio tre mesi fa dopo la denuncia di un transessuale, che aveva svelato agli investigatori la presenza di immobili i cui «proprietari e gestori sfruttano le prostitute attraverso la richiesta di esorbitanti somme di denaro». È così che gli agenti della Mobile arrivano ai fratelli Falsetta, «insospettabili e rispettabili proprietari di varie strutture alberghiere». Intercettazioni e i colloqui con le prostitute e i loro clienti hanno consentito agli inquirenti di accertare il lucroso business messo in piedi dai due fratelli. I due imprenditori garantivano riservatezza e tranquillità, ma per queste clienti particolari vi era anche un prezzo “speciale”: quasi il doppio delle normali tariffe praticate. Le stanze arrivavano a costare anche 100 euro al giorno e con pagamento anticipato. Un investimento, però, che doveva apparire sicuro visto che in tre mesi gli investigatori hanno monitorato ben 40 professioniste del sesso giunte a Catanzaro. Le intercettazioni hanno svelato che sul cellulare di Francesco Falsetta ogni giorno arrivavano decine di prenotazioni. A volte è proprio l`imprenditore catanzarese a contattare le ragazze straniere per avvisarle della disponibilità di alcune stanze. Proprio il percepire un prezzo doppio rispetto a quello generalmente praticato per il gip è la prova che «Falsetta consapevolmente e spudoratamente si arroga il diritto di partecipare agli utili e ai proventi  conseguiti dall`attività di prostituzione». Il giudice cita la frase, «efficace e perfettamente calzante», di una delle ragazze dedite al meretricio che etichetta Falsetta in questo modo: «Sei proprio un magnaccio». Il braccio destro di Falsetta sarebbe la collaboratrice Drabik, detta Iolanda. È lei a gestire gli arrivi, ad assegnare le stanze e a riscuotere l`affitto. Anche Massimo Falsetta con il suo B&B, distante solo pochi metri da quello del fratello, «soddisfa quotidianamente un impressionante numero di richieste provenienti da donne o transessuali dietro  il pagamento di spropositate somme di denaro, determinate sulla base delle medesime tariffe speciali applicate dal fratello Francesco».
C`è di più, dopo i primi controlli effettuati dalle forze dell`ordine Falsetta si è subito organizzato per «adibire una nuova struttura a Germaneto». Un business, quello delle prostitute, che per detta dello stesso imprenditore era divenuto la fonte principale degli introiti economici della famiglia. Tanto è vero che dopo i primi blitz della polizia Francesco Falsetta mostra tutta la sua preoccupazione: A noi venti giorni ci hanno rovinato, la verità! Ci hanno rovinato a no, questo mese di dicembre ci hanno rovinato guarda, non abbiamo fatto un cazzo, 500 euro ho incassato tutto il mese».
Le indagini hanno consentito anche di svelare l`attività di un altro gruppo composto dagli indagati Politelli, Caiazza e Murillo. Nella loro disponibilità vi era un appartamento, di appena due camere situato nel cuore del centro storico, che veniva affittato per oltre 300 euro a settimana. Un prezzo di gran lunga superiore a quelli di mercato che, insieme al tenore delle chiamate intercettate, dimostra, a parere del gip, la sussistenza del reato di sfruttamento della prostituzione».
Il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, ha evidenziato che «tutti i settori economici stanno attraversando una profonda crisi, ma quello del sesso, invece, resta immune. E questo dimostra che l`umanità soffre di questo vizio». Il questore, Vincenzo Carella, ha ricordato che «l`indagine svolta è stata veloce e compiuta con molta professionalità da parte della squadra mobile». Il dirigente della squadra mobile, Rodolfo Ruperti, ha illustrato l`attività investigativa. «Il giro di clienti – ha detto – era composto da ragazzi ma anche da persone adulte. C`erano prostitute che arrivavano da ogni parte d`Italia ma anche dall`estero e questo emerge dalle numerose telefonate ricevute dai due fratelli, che ricevevano richieste e telefonate ad ogni ora del giorno e della notte».

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