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Tessere pagate dal sindaco e iscritti di centrodestra, si infiamma il congresso del Pd

COSENZA Non «un fecondo confronto di idee» ma una «competizione che va ben oltre la “conta delle tessere”» e si trasforma in una «conta dei soldi: una esibizione tesa a voler dimostrare chi ha più …

Pubblicato il: 30/10/2013 – 13:41
Tessere pagate dal sindaco e iscritti di centrodestra, si infiamma il congresso del Pd

COSENZA Non «un fecondo confronto di idee» ma una «competizione che va ben oltre la “conta delle tessere”» e si trasforma in una «conta dei soldi: una esibizione tesa a voler dimostrare chi ha più soldi a disposizione per finanziare pacchetti di tessere». L`incipit della lettera che 50 segretari di circolo e dirigenti dei Giovani democratici hanno indirizzato a Matteo Renzi restituisce il clima – tutt`altro che disteso – che governerà il congresso in provincia di Cosenza.
Il casus belli è localizzato a Serra Pedace, «dove il sindaco che si professa renziano ha pubblicamente pagato con assegno bancario un pacchetto di tessere che ha consentito in quel circolo di raddoppiare il numero degli iscritti, a oggi pari al 10% della popolazione residente». Un`anomalia che i cuperliani cosentini sottolineano in questi giorni con forza. Così come ciò che è successo a San Sosti, dove il congresso del circolo è stato sospeso perché «il sindaco di Acquaformosa, Giovanni Mannoccio, che ha presieduto alla Leopolda uno dei cento tavoli, questa volta invece di accogliere immigrati si è messo alla testa di un gruppo di facinorosi elettori di centrodestra che nelle recenti elezioni amministrative hanno manifestamente avversato l`attuale sindaco del  Pd e che reclamavano la tessera come una sorta di biglietto di prenotazione per il voto al candidato Laratta». Quella che vede opposti l`ex parlamentare (e renziano) Franco Laratta e l`ex segretario dei Giovani democratici (e cuperliano) Luigi Guglielmelli è una sfida caldissima. E i 50 firmatari dell`appello si rivolgono direttamente a Renzi, che ha chiesto discontinuità rispetto a certe pratiche. L`esplosione dei tesserati in corrispondenza dei congressi è, a queste latitudini, un modus operandi piuttosto diffuso, da anni.
A Renzi, i 50 segnalano che «i tuoi sostenitori vogliono stravolgere il carattere di uno svolgimento regolare del congresso provinciale. Sono gli iscritti di ogni circolo che votano e decidono. Facendo ricorso però alla iscrizione “Last minute”, i tuoi sostenitori puntano a svuotare e sterilizzare il potere decisionale dei circoli. Si finanziano pacchetti di tessere a volte pari al doppio o al triplo del numero degli iscritti che mediamente sono stati registrati nel corso degli anni nei singoli circoli. Insomma si vuole di fatto trasformare il congresso tra gli iscritti in una sorta di primarie aperte al costo di 15 euro per ogni voto. Deve essere eletto segretario non chi ha idee e consenso trasparente e pulito ma chi è ricco di soldi per acquistare più voti».
Un fatto che svuoterebbe di senso l`iscrizione al Pd: «Non è più un atto di libera scelta individuale di adesione alla politica e alla partecipazione della vita organizzata del partito. Si fanno tesserare persone inconsapevoli e prive di ogni motivazione politica, o si fa ricorso perfino a noti elettori e militanti di centrodestra con il solo intento di utilizzare la tessera per l`accesso al diritto di voto».
Per i firmatari dell`appello, questa «negazione della buona politica», questa «promozione di un metodo che farebbe impallidire persine il ciarpame della prima Repubblica» necessita di un intervento. La prima richiesta è per Laratta: «Confidiamo che rifiuti questi voti». La seconda per l`ex rottamatore Renzi, a cui si chiede «un tempestivo intervento per fare chiarezza e per pronunciare una netta dissociazione da questi fenomeni che inficiano il profilo di un Pd che dovrà rappresentare una politica alternativa e non la brutta fotocopia del modello berlusconiano». (0020)

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