Reggio, Massimo Canale aderisce al Pd

Massimo Canale aderisce al Partito democratico. L’ex candidato a sindaco alle ultime amministrative di Reggio Calabria ha ufficializzato questo pomeriggio il suo passaggio tra le fila dei democrat. L’annuncio è stato dato durante una conferenza stampa nella sede della federazione provinciale, alla presenza di tutti i maggiorenti del partito.
A dare il benvenuto a Canale c’erano il commissario regionale Pd Alfredo D’Attorre, i consiglieri comunali Giuseppe Falcomatà, Giuseppe Marino e Nicola Irto, il coordinatore provinciale Girolamo Demaria, il consigliere regionale Nino De Gaetano, il dirigente nazionale Demetrio Naccari Carlizzi, l’ex presidente della Provincia Giuseppe Morabito e l’ex consigliere comunale Sebi Romeo. Assenti per motivi istituzionale i parlamentari Marco Minniti, Maria Grazia Laganà e Luigi De Sena.
Già domani Canale presenterà la richiesta formale per transitare nel gruppo consiliare del Pd a Palazzo San Giorgio. «Questa mia decisione – ha detto l’ex leader del movimento “Energia pulita” – rappresenta l’evoluzione di un rapporto costruito all’indomani della campagna elettorale. La sfida è portare una ventata di novità nel Pd». Secondo Canale, compito dei democrat reggini è costruire un’alternativa valida e credibile al centrodestra, guidato dal governatore Peppe Scopelliti: «Non bisogna fermarsi alla denuncia dello scopellitismo, si deve invece immaginare il futuro di una città offesa. Il centrosinistra può riprendersi Reggio, possiamo convincere gli scettici e tutti quei cittadini che si riconoscono nei valori della legalità e della trasparenza».
Per farlo – continua Canale – «c’è la necessità di intercettare il bisogno di partecipazione delle associazioni, della società civile. Il Pd può interpretare queste istanze, può catalizzare i diversi movimenti, in un periodo in cui è forte la consapevolezza del fallimento del “Modello Reggio”».
La situazione in cui versa la città è drammatica. Ne è convinto Mommo Demaria, secondo cui «l’adesione di Canale rafforza il progetto del Pd, in una realtà che ha bisogno di voltare pagina e risalire la china». L’obiettivo dichiarato dei democrat è di aprire la porta a energie nuove, provenienti dal mondo dell’associazionismo e dell’impegno civile, in una logica inclusiva che permetta di consolidare la posizione di un partito che ha bisogno di rilanciare la sua azione politica in una città governata dalle forze di centrodestra. «Il nostro partito – dice Alfredo D’Attorre – è presente per dimostrare che esiste un’altra Reggio Calabria, alla ricerca di nuovi punti di riferimento, di un nuovo progetto per ricominciare. L’arrivo di Canale rappresenta la cifra del lavoro che stiamo facendo nell’intera provincia».
«Il fallimento del “Modello Reggio” – ha proseguito il commissario regionale – è tale che faremmo un lavoro parziale se ci limitassimo alla semplice denuncia. Il nostro compito è di costruire un nuovo orizzonte, siglare un nuovo patto con le energie sane di questa città». Ma, in caso di elezioni anticipate, su quale nome punterebbe il Pd? D’Attorre non ha dubbi: «Il nostro partito è pronto: l’eventuale scelta del candidato a sindaco avverrà attraverso meccanismi di partecipazione come le primarie».
Al commissario, però, non sono proprio andate giù le recenti affermazioni del governatore Scopelliti, che in modo evidentemente sarcastico ha detto di non sapere chi sia D’Attorre: «Il problema non è che i calabresi non mi conoscono, il guaio è che cominciano a capire davvero in cosa consiste la sua politica». Poi un’altra bordata: «Il governatore in questo periodo è visibilmente nervoso e preoccupato, anche io nei suoi panni lo sarei». Infine, D’Attorre lancia la sfida finale al centrodestra calabrese: «Siamo pronti a dare battaglia fino in fondo, i nemici di Reggio non siamo noi, ma i responsabili di questa situazione».