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Sanità, il sindaco di Soveria Mannelli ricorre al Tar contro i decreti del Commissario

SOVERIA MANNELLI Il Comune di Soveria Mannelli ha deciso di adire il Tar contro il depotenziamento del suo presidio ospedaliero. La decisione è stata assunta dal civico consesso del centro catanzar…

Pubblicato il: 01/10/2012 – 11:07
Sanità, il sindaco di Soveria Mannelli ricorre al Tar contro i decreti del Commissario

SOVERIA MANNELLI Il Comune di Soveria Mannelli ha deciso di adire il Tar contro il depotenziamento del suo presidio ospedaliero. La decisione è stata assunta dal civico consesso del centro catanzarese nel corso dell`ultima riunione. Il ricorso per l’annullamento degli atti emanati dal Commissario per l’attuazione del Piano di rientro, cioè il governatore Scopelliti, è stato affidato dal sindaco Giuseppe Pascuzzi all’avvocato Federico Jorio, che ha accettato di patrocinare l’ente dietro il pagamento di un corrispettivo meramente «simbolico».
Secondo il primo cittadino, i decreti impugnati pongono «la parola fine alla garanzia dei livelli essenziali di assistenza assicurati in tutto il Reventino. Una scelta, quella fatta dal commissario Scopelliti, apparentemente orientata a contenere la spesa sanitaria regionale, senza tenere conto di quelle che devono essere le prerogative principali di ogni struttura erogatrice di offerta di salute».
In un comunicato stampa, l’amministrazione di Soveria Mannelli rileva come eminenti studiosi di diritto amministrativo abbiano rilevato profondi limiti giuridici delle più recenti decisioni assunte in materia di sanità. In particolare, «il prof. Ettore Jorio, sin dal 2010, ha posto alla attenzione degli studiosi del settore come i provvedimenti adottati dai commissari delle Regioni assoggettate a Piano di rientro fossero non in linea con il dettato dell’art. 120 della Carta costituzionale, più esattamente del comma secondo. Ciò sulla scorta del convincimento che non sarebbe consentita agli organi commissariali l’adozione di provvedimenti modificativi di precetti legislativi vigenti, quale è il vecchio piano regionale della salute».
Per questo, gli amministratori di Soveria definiscono «doveroso» difendere anche in giudizio «un presidio che ha sempre erogato prestazioni di salute indiscutibili, salvando vite umane, specie nei periodi invernali condizionati da una viabilità difficoltosa». Inoltre, nel procedere alla riorganizzazione, il Commissario non avrebbe rispettato la cosiddetta “golden hour”, cioè «quel tempo massimo di 45-60 minuti necessari per raggiungere un presidio ospedaliero ove garantirsi il soccorso». Ciò perché «i tecnici ministeriali hanno lavorato nella totale e colpevole ignoranza della difficoltà del territorio e, soprattutto, di quelle che caratterizzano le zone montane».
Ad avviso di Pascuzzi vi è la «necessità di restituire la gestione della materia sanitaria, per tutti gli aspetti che richiedono l’adozione di atti a contenuto normativo, al plenum dell’organo consiliare regionale, garante della democrazia, piuttosto che alla discrezionalità monocratica commissariale, in esatta corrispondenza con le decisioni già assunte dal governo Monti in materia».
Il sindaco di Soveria Mannelli rivolge infine un appello a tutti i Comuni calabresi affinché sostengano «l’azione che sarà promossa avanti al magistrato amministrativo», perché così «si sposa la causa dei cittadini calabresi tutti, ovverosia di tutti coloro i quali sono chiamati a sopportare le disagevoli conseguenze dell’attuazione confusa e inadeguata di un piano di rientro dal disavanzo sanitario, che investe tutta una regione e non solo il comprensorio del Reventino».

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