Tallini: il governo non divida in due la Calabria

CATANZARO «Se i consiglieri catanzaresi del centrosinistra avessero mantenuto saldo il timone e non si fossero piegati al diktat dei loro colleghi di Cosenza, oggi avremmo potuto salutare con soddisfazione il varo di un documento sul riordino delle Province tale da creare le condizioni per la rinascita dell’antica Provincia di Catanzaro» E` quanto afferma in una nota l`assessore regionale Mimmo Tallini. «Sono stato “costretto”, per non rompere l’unità del consiglio regionale – prosegue l`esponente del Pdl -, a ritirare la mia proposta, che comunque aveva trovato una sintesi di mediazione condivisa dall’intera maggioranza e che, sostanzialmente, chiedeva al governo una soluzione equilibrata che tenesse conto dei criteri di estensione territoriale e del numero di abitanti. Una soluzione che non poteva che essere la ricostituzione dell’antica Provincia di Catanzaro. La delegazione catanzarese del centrosinistra si è rivelata, purtroppo, l’anello debole che ci ha impedito di incassare un risultato pieno su una proposta condivisa all’unanimità dall’intera maggioranza. Capisco le esigenze dei colleghi Amato, Ciconte, Loiero e Scalzo, ma devo purtroppo segnalare che l’unità che avevamo raggiunto nella seduta congiunta dei Consigli provinciale e comunale non ha retto lo scontro dell’aula di palazzo Campanella. Ora ci resta solo di sperare che il governo tenga conto, oltre che del documento del consiglio regionale (che io ho comunque votato per senso di responsabilità e per non dare un’immagine di frantumazione dell’assemblea), anche delle ragioni del buon senso contenute nel documento votato dai consigli provinciale e comunale di Catanzaro. Mi dispiace di essere stato dipinto da alcuni settori come un “invasore” delle altre Province o come un politico con mire “espansionistiche”. Ovviamente, né l’uno né l’altro. Ho cercato non di difendere la mia città e la mia Provincia, ma solo di contribuire ad una soluzione seria, giusta, equilibrata, evitando che sia il governo, d’imperio, a dividere in due la Calabria, soffocando l’area centrale».