Lamezia Terme «Ha vinto l`idea di giocare di squadra che si è realizzata attraverso il lavoro preparatorio del dipartimento regionale alle infrastrutture e che è proseguito a Roma con l`incontro che ho avuto con il ministro Giulio Tremonti e il sottosegretario Tonino Gentile. Questo ha permesso di far ottenere alla nostra regione risorse per creare sviluppo». Così il governatore della Calabria Peppe Scopelliti ha presentato stamattina alla stampa nella sala conferenze della sede Sacal di Lamezia Terme, “Il Piano per il Sud”. Un incontro introdotto dallo stesso presidente della società che gestisce lo scalo aeroportuale, Vincenzo Speziali, che ha voluto chiarire la sua posizione sui mancati finanziamenti previsti per l`infrastruttura lametina. «La mia – ha detto Speziali – è stata una legittima richiesta vista l`importanza che lo scalo aeroportuale rappresenta per l`intero sistema di trasporto regionale. Comunque ho avuto rassicurazioni dallo stesso Tremonti che nel prossimo Cipe di settembre saranno rinvenute le risorse necessarie a potenziare lo scalo a partire dalla realizzazione della nuova aerostazione». Sulla certezza della liquidità delle risorse previste dal Piano che ammontano ad oltre 1,292 miliardi, poi, Scopelliti ha rassicurato: «Sono fondi certi e immediatamente utilizzabili. La presenza all`incontro romano del rappresentate della ragioneria di Stato d`altronde è garanzia di questo passaggio». Mentre sulla cantierabilità delle opere previste da questo strumento di programmazione il governatore ha tenuto a precisare che essendo di varia natura e gestiti da diversi enti tra cui la Rete ferroviaria italiana (Rfi) e Anas «non è possibile stabilire con omogeneità la tempistica». Al di là delle dichiarazioni espresse nel corso dell`incontro al quale ha partecipato anche l`assessore alle Infrastrutture, Pino Gentile, restano comunque i dubbi sollevati anche da autorevoli quotidiani economici, come Il Sole 24 ore, sull`effettiva presenza nelle cassa nazionali di queste risorse che ricordiamo sono legate per lo più ai Fondi per le aree sottoutilizzate (Fas). Risorse, in realtà già destinate alle regioni del Sud tra cui la Calabria, e congelate da almeno tre anni dal governo Berlusconi. Le perplessità riguardano anche la circostanza che proprio questi fondi sono stati più volte utilizzati come una sorta di bancomat per fronteggiare varie emergenze tra cui quelle vere come il terremoto dell`Aquila del 2009 e il piano di welfare sul lavoro, e altre presunte come il pagamento delle sanzioni europee per lo sforamento delle quote latte dei allevatori per lo più del Nord. Azioni che hanno eroso, negli anni, fortemente proprio le dotazioni previste per la Calabria.
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