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Zurlo: disposti a rinunciare alle indennità

«Se è il costo della politica che si vuole tagliare, noi siamo pronti a dare una mano al governo, di andargli incontro azzerando le spese della politica. Ho già parlato con la mia giunta e con il C…

Pubblicato il: 13/08/2011 – 16:45
Zurlo: disposti a rinunciare alle indennità

«Se è il costo della politica che si vuole tagliare, noi siamo pronti a dare una mano al governo, di andargli incontro azzerando le spese della politica. Ho già parlato con la mia giunta e con il Consiglio e all`unanimità abbiamo deciso di rinunciare all`indennità e a tutte le altre concessioni che potrebbero diventare una spesa per l`Ente». È la proposta lanciata dal presidente della Provincia di Crotone, Stanislao Zurlo, facendo riferimento alla manovra economica del governo.
«Capisco – aggiunge Zurlo – che il periodo è tremendamente difficile e che è arrivato il momento dei sacrifici e dei tagli ma ho l`impressione che le piccole Province stiano pagando il prezzo più alto. In Italia si sta vivendo probabilmente uno dei momenti più importanti e complicati dal dopoguerra, governare in emergenza e con pochi margini di spesa, a tutti i livelli, non è certo semplice, lo abbiamo sperimentato anche noi sulla nostra pelle, ma riformare in modo così drastico gli enti territoriali rischia di sguarnire alcuni territori di importanti istituzioni. Se dovesse essere confermata la soppressione della Provincia di Crotone oltre all`amministrazione su un territorio difficile e caratterizzato da una criminalità organizzata che condiziona la vita imprenditoriale e non solo, sparirebbero dal territorio la prefettura, la questura il comando provinciale dei carabinieri e della Finanza. Potrebbero sparire anche altre realtà importanti come la Camera di commercio».
«L’abolizione delle Province più piccole rappresenta una scelta iniqua, inefficace e profondamente demagogica». Così il presidente dell’amministrazione provinciale di Vibo Valentia, Francesco De Nisi, definisce la decisione del governo, che ha inserito nella nuova manovra finanziaria l’abolizione delle Province con meno di 300mila abitanti. «Iniqua perché discrimina proprio quei territori meno popolati dove i compiti e le funzioni delle Province hanno maggiore importanza nelle dinamiche socio-economiche locali, lasciando in vita, invece, le Province più “inutili”, cioè quelle dove sono presenti grandi aree metropolitane, come Milano, Roma, Napoli. Inefficace, perché il risparmio realizzabile con l’abolizione delle Province è irrisorio rispetto agli enormi disagi che questa norma comporterà per le popolazioni dei territori coinvolti». «Soltanto nel Vibonese, – aggiunge – in questi uffici lavorano circa 2mila persone, che corrispondono ad altrettanti nuclei familiari. In totale, dunque, almeno 6mila cittadini vibonesi (se si considera una media di 3 persone a famiglia) sarebbero costretti a trasferirsi altrove. Le conseguenze sarebbero devastanti per Vibo Valentia, che subirebbe il crollo del mercato immobiliare e del commercio, senza contare la delocalizzazione dei servizi erogati oggi dalle amministrazioni pubbliche che sarebbero coinvolte dalla cancellazione degli attuali confini provinciali».
E sul rischio abolizione delle Province calabresi, il consigliere regionale del Pd Bruno Censore annuncia «sin da ora una ferma resistenza per evitare che ai danni delle Province di Vibo Valentia e di Crotone venga perpetrato, con un iniquo e propagandistico provvedimento, un ingiusto scippo che provocherebbe un irrimediabile impoverimento di questi due già martoriati territori, visto che con la cancellazione delle Province verrebbero soppressi tutti gli organismi che fanno riferimento alla struttura provinciale, quali, a esempio, prefetture, questure e comandi provinciali delle forze dell’ordine, con un depauperamento facilmente intuibile. Non si può semplificare il tutto a un mero e ragionieristico dibattito sulla riduzione dei costi peraltro ancora da verificare».

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