COSENZA È stato condannato a sedici anni di reclusione Nicola Sorgato. L’uomo uccise il 14 novembre dello scorso anno, a Montalto Uffugo, la sua convivente Tiziana Falbo. La decisione dei giudici del Tribunale di Cosenza è arrivata nel pomeriggio. Come si ricorderà Tiziana Falbo, 37 anni, originaria di Rende, fu trovata cadavere all`interno di un appartamento di Montalto Uffugo, che divideva col suo compagno, il cinquantenne Nicola Sorgato, di Bologna. La donna fu strangolata. L`uomo, subito dopo l`assassinio, era fuggito alla volta di Bologna, dove vive la sorella. Fermato dalla polizia per un semplice controllo, ammise l’omicidio tra lo stupore degli stessi agenti. Nel corso dell`interrogatorio dinanzi ai magistrati emiliani Sorgato ammise di aver strangolato Tiziana Falbo e di aver poi cercato di rianimarla utilizzando un cacciavite per aprile la bocca e praticare quindi la respirazione bocca a bocca. Un maldestro tentativo, che, come accertato dall`autopsia (eseguita dalla dottoressa Marta Segreti), ha provocato un`emorragia interna, con la povera Falbo morta soffocata dal suo stesso sangue. Sempre secondo i rilievi autoptici la donna è stata uccisa tra le 14.30 e le 15 di domenica 14 novembre, dopo aver pranzato con Sorgato. Secondo le indagini effettuate dalla difesa della famiglia Falbo l`uomo avrebbe perso la testa una volta che Tiziana gli aveva nuovamente detto di voler interrompere la loro relazione. La vittima in passato avrebbe manifestato tale intenzione anche ai suoi familiari e ad alcuni amici. Nessun omicidio d`impeto, dunque. Le stesse indagini hanno accertato che Sorgato, ex dipendente di Infocamere, non lavorava da agosto e che da settembre usufruiva del Tfr. A novembre l’omicidio. Ora, a quasi undici mesi di distanza, la sentenza di condanna a sedici anni di carcere.
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