REGGIO CALABRIA «Siamo di fronte ad un tentativo, goffo quanto irresponsabile, di negare persino le risultanze di atti ufficiali redatti da ispettori inviati dal ministero delle Finanze retto dal ministro Tremonti». È quanto si legge in una nota del Partito democratico di Reggio Calabria, dopo la conferenza stampa del sindaco Demetrio Arena. «Addirittura si arriva ad agitare una relazione fatta su incarico della Procura della Repubblica, nel tentativo di contrapporla a quella del ministero, senza peraltro renderla consultabile ed impedendo ai giornalisti di formulare domande» prosegue il comunicato.
«Arena continua a mentire – dice ancora il Pd reggino – assumendosi delle responsabilità gravissime, rinviando e prendendo tempo, nel timore che la pubblicazione della relazione della Procura spaventi ulteriormente i consiglieri comunali di maggioranza, certamente tutto questo non nell’interesse di Reggio. Tutti sanno che la Procura circostanzia reati che hanno rilevanza penale, questi sono diversi dall’insieme degli atti che provocano debiti: gli 80 milioni di buco comunicati da Arena sono dunque riferibili ai reati commessi, ai quali vanno aggiunte altre consistenti poste debitorie».
Il maggiore partito dell’opposizione continua nell’analisi delle affermazioni del primo cittadino reggino in termini fortemente critici: «Ha tentato di mettere una pezza che è peggiore del buco, in tutti i sensi. Ha sollevato polveroni e lanciato, non si capisce bene a chi, accuse di voler far saltare il banco: ma il banco è già saltato a causa del malgoverno di Scopelliti. Il Pd – prosegue la nota -, appellandosi a tutte le istituzioni competenti, farà in modo di impedire il protrarsi di una condizione di assoluta illegalità nella gestione delle casse comunali, costosissima per i cittadini e l’intera economia reggina».
Secondo i democrat reggini, «persino Arena, costretto dalle evidenze, pur in maniera confusa, parziale ed imbarazzante, comincia a riconoscere che c’è un buco enorme nel bilancio causato da anni di gestione delle pubbliche risorse per fini diversi da quelli dell’interesse generale, anni rubati ai reggini per costruire carriere politiche ed arricchimenti personali di pochi privilegiati. Inutile negare la verità, si deve, nell’esclusivo interesse di Reggio, agire nel rispetto delle leggi e del buon senso». Inoltre, si legge ancora nel comunicato, «il riequilibrio all’ordine del giorno della seconda convocazione del consiglio comunale è falso, non recependo le risultanze della relazione degli ispettori notificata al Comune. Non può essere votato, sarebbe l’ennesima gravissima violazione di legge, nonché la causa di ulteriori danni. Arena deve attivare tutte le procedure di legge per il recupero delle somme indebitamente percepite e fare le contestazioni del caso. È finito il tempo delle favole, si paghino puntualmente i lavoratori e non si offendano onesti padri di famiglia costretti a protestare dal fallimento del “modello Scopelliti”».
Per il Pd reggino è inoltre «gravissimo, anche alla luce di recenti indagini della magistratura, ascoltare vergognosi accostamenti alla ‘ndrangheta rispetto agli operai, in assenza di una sola parola che faccia chiarezza circa l’inquietante contesto delle società miste che emerge. Si rispetti l’ennesimo accordo disatteso col terzo settore. Si amministri se vi si riesce, altrimenti lo si dica con chiarezza e con dignità. Reggio ha già pagato e pagherà, ahinoi, caro il fallimento del “modello”. Arena faccia il sindaco e non il curatore fallimentare per conto terzi. Adesso basta – conclude il documento – il Pd svilupperà in ogni sede le opportune iniziative per riportare la situazione in un contesto di rispetto delle leggi e dell’interesse generale».
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