LAMEZIA TERME Grande commozione ai funerali di Adelina Bruno, la giovane donna strangolata e sfigurata dal fidanzato Daniele Gatto la notte tra domenica e lunedì, nel giorno del suo ventisettesimo compleanno. La messa è stata celebrata, nel pomeriggio nella Cattedrale di Lamezia, da don Pietro Folino Gallo, parroco della circoscrizione ecclesiastica di Santa Maria Goretti, dove la ragazza abitava con i suoi genitori. Prima dell`inizio della liturgia il parroco della Cattedrale, don Isidoro Di Cello, ha letto una lettera del vescovo della Diocesi di Lamezia, monsignor Luigi Cantafora, impossibilitato a presenziare alla cerimonia funebre per motivi di salute, con la quale ha inteso esprimere il suo cordoglio e la sua preghiera «per questa giovane donna, per chi è coinvolto in questa tragedia, ma soprattutto ai familiari». «Questo dramma – ha scritto il vescovo – deve farci riflettere, farci pregare per tutti e per ciascuno. Il Signore nella sua misericordia accoglierà il nostro cuore sincero, le lacrime, ogni dolore». In tantissimi hanno voluto stringersi al doloro della famiglia Bruno. Tra i presenti il presidente del consiglio regionale della Calabria, Franco Talarico; il sindaco, Gianni Speranza, e una delegazione di assessori. Nel corso della celebrazione è stato letto un brano sulle “Beatitudini” tratto dal Vangelo di Matteo. E nella sua omelia don Pietro ha ricordato i «puri di cuore beati perché vedranno Dio». Il sacerdote ha sottolineato come ancora la città di Lamezia, già turbata da omicidi di mafia e stretta dalla morsa del racket, non avesse ancora assistito a una vicenda così cruenta e di una «violenza inaudita». Don Pietro si è chiesto «cosa hanno visto i tuoi occhi la sera di domenica scorsa? L`atroce e fredda violenza di un efferato assassino o il gesto disperato di un uomo lacerato dal suo fallimento? È vero mia cara sorellina che nessuno potrà mai giustificare un atto così disumano. Ma sono sicuro che tu che vedevi con il cuore, quella sofferenza l`avevi colta e stavi cercando di aiutarla a guarire. Quando la disperazione tocca il suo apice – ha aggiunto il parroco – il dolore può sfociare nella più inaudita violenza. E tu sapevi che solo un amore grande come il tuo, avrebbe potuto guarire ferite tanto profonde. Cara Adele sei entrata nel cuore della città. I tuoi occhi hanno conquistato la tua terra e adesso contemplano il volto di Dio. Tu guardavi tutti con il cuore». Al termine della messa, il sacerdote ha riferito di aver sentito telefonicamente la famiglia Gatto, che ha voluto rivolgere – tramite lui – sentite condoglianze ai familiari di Adelina. La bara è stata salutata con un forte applauso e all`interno della chiesa sono state fatte volare due colombe. All`uscita del feretro, una folla enorme ha liberato in aria numerosi palloncini bianchi con le firme di amici e familiari, tra i quali anche il fratello della giovane. In aria anche un palloncino con un numero 27, gli anni che la giovane avrebbe compiuto nel giorno della sua tragica fine.
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