Non si arresta l`ondata di indignazione nei confronti delle frasi diffamatorie che il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, ha pronunciato in occasione della commemorazione del senatore del Movimento sociale italiano Ciccio Franco. Il governatore ha in particolare attaccato gli inviati di tre grandi giornali, Enrico Fierro del Fatto quotidiano, Roberto Galullo del Sole 24 ore e Guido Ruotolo de La Stampa, ad avviso di Scopelliti “colpevoli” di aver raccontato la verità sulla Calabria e sulle nefandezze del presunto “modello Reggio”, facendo semplicemente il loro mestiere nel migliore dei modi e nel rispetto della deontologia professionale.
IL CDR DE LA STAMPA Una durissima presa di posizione è arrivata dal comitato di redazione de La Stampa. Il Cdr del quotidiano torinese «deplora il grave insulto rivolto ai colleghi e l`arroganza mostrata dal governatore esprimendo loro piena solidarietà. Solidarietà è stata espressa anche dalla segreteria nazionale del Pd, attraverso il responsabile nazionale cultura e informazione, Matteo Orfini».
IL FATTO QUOTIDIANO Anche il giornale diretto da Antonio Padellaro si è occupato degli insulti rivolti alla stampa non di regime. In un servizio intitolato «Attacchi di Fatto da Scopelliti», il cui occhiello è «Governatore “cialtrone”», si legge che Scopelliti, «che non si è presentato ai pm che lo indagano in relazione ai bilanci comunali per essere interrogato, ha colto l`occasione del ventennale della morte di Ciccio Franco, “Boia chi molla”, per lanciare le sue manganellate ai giornalisti».
GALULLO Ha scelto invece la via del sarcasmo e della sottile ironia uno dei destinatari delle “attenzioni” dell`inquilino di Palazzo Alemanni, ovvero Roberto Galullo del Sole 24 ore.
In un articolo pubblicato sul suo blog, il giornalista scrive: «Nell’ultima settimana il governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti – leggo dal sito ufficiale della Regione – ha partecipato “al convegno della Uil Trasporti”, ha goduto nell’esprimere “soddisfazione per la nomina di Antonio Catricalà a sottosegretario della presidenza del Consiglio”, ha metaforicamente allenato “la nazionale di calcio” e ha metaforicamente scaldato i muscoli “ai nuotatori della nazionale”, ha catechizzato “il presidente dell’Autorità portuale di Gioia Tauro”, ha istruito “una delegazione di sindaci del’Esaro”, ha benedetto “il terminal dell’aeroporto di Lamezia Terme”, ha illustrato “i nuovi bandi per le imprese giovanili”, ha (ri)istruto “i sindaci della Locride”, ha esternato “sui fondi in agricoltura”, ha esondato sulle “prospettive delle Ferrovie in Calabria” e infine ha pontificato “sul settimo rapporto sull’economia in provincia di Cosenza”». Si domanda Galullo: «Chi si permette di accusarlo – al ritorno dalla venerazione votiva di Ciccio Franco e in questo ipercinetico attivismo che può sprigionare stati di confusione, stress, visioni, lingua impastata, lucciole per lanterne e lanterne per le lucciole – per non essersi presentato oggi davanti al procuratore di Reggio Calabria Pignatone Giuseppe, per sostenere l’interrogatorio dopo che nei suoi confronti è stato ipotizzato il reato di falso in atto pubblico nel caso Fallara? Aveva degli impegni istituzionali (questo però non l’ho letto sul sito della Regione). Il ragazzo è giovane e va sostenuto. A data da destinarsi (come l`interrogatorio). Chi lo accusa – conclude l`inviato del Sole 24 ore – dovrà passare prima sul mio cadavere (che in tanti e non solo a Reggio vorrebbero poter piangere, ridendo). Qualunquemente e spessantemente».
SOLIDARIETA` DA OSSIGENO PER L`INFORMAZIONE «Vi esprimo la mia personale solidarietà e quella di Ossigeno per l`informazione a fronte di un`aggressione che merita la più netta condanna», scrive Alberto Spampinato (direttore dell`osservatorio della Fnsi sui giornalisti sotto scorta e le notizie oscurate con la violenza) in una lettera indirizzata a Fierro, Galullo e Ruotolo. Nella missiva, Ossigeno per l`informazione preannuncia che si occuperà «delle ingiustificabili offese che vi ha rivolto il presidente della Regione Calabria e del contesto in cui sono state formulate».
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