Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 10:37
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

Pd: «Accesso antimafia al Comune di Reggio Calabria»

L`accesso antimafia al Comune di Reggio Calabria è stato chiesto al ministro dell`Interno in una interrogazione presentata dai deputati del Pd Doris Lo Moro, Rosa Villecco Calipari, Laura Garavini, F…

Pubblicato il: 24/11/2011 – 16:46
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Pd: «Accesso antimafia al Comune di Reggio Calabria»

L`accesso antimafia al Comune di Reggio Calabria è stato chiesto al ministro dell`Interno in una interrogazione presentata dai deputati del Pd Doris Lo Moro, Rosa Villecco Calipari, Laura Garavini, Franco Laratta e Nicodemo Oliverio. «Secondo notizie di stampa – è scritto nell`interrogazione – il collaboratore di giustizia Roberto Moio affermava che le società partecipate del Comune fossero controllate dalla `ndrangheta, indicando per le singole società la cosca che ne aveva il controllo. Nel processo è  coinvolto un ex consigliere comunale, Massimo Labate, per il quale il pg ha chiesto la condanna a dieci anni dopo una requisitoria in cui ha affermato “nessuno pensi che l`idea delle società miste del Comune sia nata nelle stanze di alcuni palazzi della politica, ma è il frutto di riunioni di `ndrangheta”». I deputati sostengono poi che le società partecipate «sono state al centro dell`indagine della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti che ha anche cercato di capire perché il Comune ha aderito a più società con lo stesso oggetto, senza ottenere alcun chiarimento dal presidente della Regione, Scopelliti, che, secondo quanto si legge nella relazione approvata il 19 maggio 2011, ha dichiarato di non ricordare i motivi che lo avevano indotto, pur essendo al tempo sindaco, ad aderire a due distinte società, benché aventi lo stesso oggetto». I parlamentari ricordano poi l`operazione che ha colpito «esponenti della cosca Tegano ma anche professionisti che lavoravano al servizio delle cosche. È emerso che la Reciim, in mano ai Tegano e retta da uno degli arrestati controlla il 33% della gestione servizi territoriali che a sua volta controlla la Multiservizi. Per la Multiservizi sembra trovare conferma l`assunto del pentito. Il Comune è da mesi al centro dell`attenzione anche per altre vicende. Qualche mese fa, tra l`altro, si è suicidata Orsola Fallara che ha retto per anni il settore finanziario. Una verifica dopo tale episodio ha accertato un buco nel bilancio comunale di particolare entità (si dovrebbe trattare di circa 170 milioni di euro)». «Il contesto di confusione amministrativa e di disamministrazione che emerge – è scritto nell`interrogazione – non è in sé indicativo di infiltrazioni mafiose anche se, per comune aesperienza, è proprio la cattiva amministrazione a rendere possibili e a favorire le pressioni e le infiltrazioni. Nonostante il Comune abbia una nuova amministrazione, sembra opportuno, e anzi necessario, verificare se ci sono state pressioni e infiltrazioni».

Argomenti
Categorie collegate

x

x