Adamo e Bova: l`alternativa (alla sinistra) siamo noi
REGGIO CALABRIA Peppe Bova e Nicola Adamo tornano alla carica dopo la battaglia di ieri notte in consiglio regionale. Ai due consiglieri del gruppo Misto non sono andate giù le scelte della maggioran…

REGGIO CALABRIA Peppe Bova e Nicola Adamo tornano alla carica dopo la battaglia di ieri notte in consiglio regionale. Ai due consiglieri del gruppo Misto non sono andate giù le scelte della maggioranza di centrodestra, che ieri, in occasione dell’approvazione del Collegato alla manovra finanziaria 2012, non ha accolto i loro tre emendamenti. Un bilancio che, secondo i due consiglieri, mantiene parecchie questioni irrisolte e lascia immutato il quadro finanziario della Regione, a causa di tagli generalizzati e nuove tasse. Le tre proposte messe in standby, invece, secondo i loro ideatori, avrebbero potuto avviare una vera stagione riformista per la Calabria. Tre «segmenti di un sistema di riforme più largo» che non hanno trovato l’appoggio neanche da parte delle altre forze d’opposizione, la cui azione politica viene bruscamente bocciata da Bova e Adamo.
Le proposte in questione riguardavano l’accorpamento di tutte le aziende e i presidi ospedalieri in un’unica azienda ospedaliera regionale, la riforma del trasporto pubblico locale e l’introduzione di un reddito minimo garantito. In realtà, il consiglio non ha sbarrato completamente la strada alle due mozioni. La proposta sul voucher mensile sarà infatti al centro di una sessione dedicata dell’Assemblea, mentre quella sulla sanità è stata trasformata in un atto d’indirizzo che dovrà essere esaminato dal commissario ad acta, il governatore Peppe Scopelliti. Bova e Adamo hanno invece ritirato l’emendamento sui trasporti, in quanto il relatore della manovra, Luigi Fedele, ha assicurato che i principi in esso inseriti erano già alla base della manovra finanziaria. Ma i due consiglieri sentono forte l’esigenza di incalzare la giunta su questi provvedimenti, per questo hanno convocato una conferenza stampa a Palazzo Campanella per spiegare l’importanza dei tre interventi.
In particolare, i tagli generalizzati della manovra al sistema di trasporto pubblico metterebbero a rischio l’intero sistema dei servizi. Su questa questione, i due consiglieri d’opposizione hanno una ricetta: integrazione tra la rete ferroviaria con quella del trasporto su gomma; promozione dei processi organizzativi fra servizi urbani ed extraurbani; rinegoziazione del contratto regionale con Trenitalia.
«Non è vero che bisogna spendere di più per avere più servizi – spiega Adamo – serve invece una grande opera di razionalizzazione». «La Calabria attualmente – è la convinzione di Bova – lascia i trasporti al loro destino. Le risorse sono diminuite e questo si tradurrà in un aumento del costo dei biglietti. Noi invece diciamo che anche con meno soldi si può fare meglio rispetto alla situazione attuale». Ma le criticità non mancano nemmeno nel sistema sanitario. Per Adamo, si paga «un vizio originario, la Calabria deve sottostare ai vincoli del Piano di rientro malgrado non rientri fra le cinque Regioni il cui debito costituisce il 91,1% del disavanzo sanitario nazionale. Il commissario è costretto a fare il ragioniere dello Stato, senza avere la possibilità di progettare servizi che tutelino la salute dei cittadini». Da qui, la nuova proposta: «Questa camicia di forza – continua Adamo – deve essere finalmente rotta, attraverso delle riforme che permettano l’abbattimento dei costi. Noi proponiamo a Scopelliti di misurarsi su un terreno di riforme». L’obiettivo è arrivare alla costituzione di una Azienda ospedaliera unica: «Solo così possiamo accorpare i costi e garantire la salute dei cittadini».
Proprio la sanità è il terreno su cui i due consiglieri del Misto aprono la sfida con gli altri gruppi d’opposizione a Palazzo Campanella. È sempre Adamo a lanciare una severa bordata: «Sulla sanità il centrosinistra sta rincorrendo le posizioni di Scopelliti, assumendo spesso posizioni demagogiche e praticando la politica inutile del “no” a prescindere. Di fronte alle nostre proposte, una parte del Pd ha preso tempo, un’altra ha balbettato. Aspettiamo risposte».
Il consiglio regionale, però, si è anche impegnato a convocare una seduta dedicata al tema del reddito garantito. Un provvedimento che nei piani di Bova e Adamo garantirebbe 500 euro mensili ai senza lavoro, secondo specifici requisiti. «Non si tratta di una misura assistenziale – spiega Adamo – ma un modo per incrementare i consumi e attuare la riforma del welfare». Per Bova, invece, questa riforma «rientra tra i diritti di cittadinanza. In Italia si spendono 24 miliardi per la cassa integrazione. Se applicata, questo provvedimento ne costerebbe cinque».
Le tre proposte di riforma si inquadrano in un progetto riformista rivolto alla creazione di un’alternativa al governo di Scopelliti. Secondo Adamo, invece, per il momento il centrosinistra sta tradendo questo mandato: «I dati politici sono nettamente peggiorati rispetto alle ultime consultazioni. Oggi il progetto politico del centrosinistra è ancora minoritario».