CATANZARO Nessuno si illuda: l`accordo tra Pdl e Udc a Catanzaro è tutt`altro che definito. Basta leggere con attenzione la dichiarazione rilasciata oggi sulla questione da Piero Aiello e Mimmo Tallini. A parte l`incipit dal sapore dolce, il resto è una dura reprimenda nei confronti degli alleati a livello regionale: «Rispetto alla scelta del candidato a sindaco, il Pdl, che pure aveva tante qualificate opzioni, ha operato una significativa convergenza che solo per rispetto degli appuntamenti congressuali dell`Udc non è stata ufficializzata. Il Pdl nei primi giorni di marzo celebrerà il suo congresso provinciale, sancendo una forte unità interna e affidando la guida del partito a una personalità di primo piano, le cui qualità politiche sono indiscusse. Ma se nell`Udc catanzarese dovessero prevalere le ragioni, a noi obiettivamente non comprensibili, di chi intende mettere in discussione un`alleanza strategica e vincente, non ci stracceremo certo le vesti. Rispetteremmo quella scelta e ognuno legittimamente prenderebbe la sua strada, ognuno con un suo candidato al primo turno, fatta salva l`eventualità di verificare successivamente le possibilità di un`intesa politica». Un po` come dire: noi il candidato lo abbiamo e si chiama Sergio Abramo. Chi vuole seguirci, bene. Altrimenti andremo avanti lo stesso.
La forzatura operata oggi dai due assessori regionali non è per nulla piaciuta ai vertici catanzaresi dello Scudocrociato. Che ufficialmente non rispondono, ma lasciano intendere che con la ricandidatura di Abramo difficilmente potrà essere operata quella «scelta di rottura» necessaria per giustificare un sostegno elettorale. Il rebus Catanzaro sarà comunque al centro di un vertice in programma per venerdì e convocato dal coordinatore regionale del partito Gino Trematerra. Sarà in quella sede che si dovrebbe capire quali saranno le mosse dei centristi.
Sullo sfondo rimane sempre la costruzione del terzo polo. Sintetizza la posizione dell`Udc il segretario cittadino, Gianluca Tassone: «Il nostro partito ha la necessità di mantenere l’appeal elettorale e di farsi interprete della voglia di cambiamento che si respira in città. Di fronte a un Pdl, che oggi non è nelle condizioni di presentarci un progetto politico nuovo e chiaro, e che anzi vorrebbe da noi una soluzione ai propri problemi interni, il nostro compito è quello di tenerci pronti a ogni evenienza, compresa quella di dover correre da soli».
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