Blitz dei No Tav alla stazione di Paola

PAOLA C`è un filo rosso che lega la protesta, dal Nord al Sud. Lo Stato espropria i terreni dove passeranno i treni ad alta velocità in Piemonte? Allora, nel resto del Paese, i militanti No Tav si organizzano per protestare. Anche in Calabria. L`idea è quella di portare la Val Susa in ogni città. A Paola, un gruppo di attivisti della Rete per la difesa del territorio ha bloccato, con un blitz, la stazione ferroviaria. Il senso della protesta è quello di affermare che «la lotta della Val Susa non è una lotta “nimby”, una vertenza locale che riguarda un solo territorio ed una sola popolazione. La lotta No Tav è oggi il punto più avanzato delle lotte per un modello economico ed ecologico alternativo».
Ci si batte contro «lo sperpero di risorse pubbliche per un’opera inutile e devastante» ma, in fondo, «nella nostra devastata Calabria, non è uguale il copione?». I riferimenti alle vertenze locali non mancano: «Mentre interi territori venivano seminati con rifiuti mortali un’élite di mafiosi, massoni e politici si arricchiva sfacciatamente. E mentre non si trovano i soldi per bonificare la Valle dell’Oliva, mettere in sicurezza il territorio, rilanciare un servizio di trasporti pubblici efficiente e rimettere in sesto la nostra rete idrica, mentre chiudono scuole e ospedali vengono proposte megaopere come il Ponte sullo stretto o la Tav che altro non sono che monumenti allo spreco di risorse pubbliche, straordinarie occasioni di guadagno per speculatori e mafia». Un piccolo manifesto valido a tutte le latitudini. Da Torino a Paola.