Crotone, sequestrato il depuratore
CROTONE Gli uomini della Capitaneria di porto di Crotone hanno sottoposto a sequestro preventivo il depuratore comunale ubicato in località Papaniciaro. Nel provvedimento, emesso dal giudice delle in…

CROTONE Gli uomini della Capitaneria di porto di Crotone hanno sottoposto a sequestro preventivo il depuratore comunale ubicato in località Papaniciaro. Nel provvedimento, emesso dal giudice delle indagini preliminari, Paolo De Luca su richiesta della Procura della Repubblica di Crotone, si contesta lo smaltimento irregolare dei fanghi prodotti dall`impianto di trattamento delle acque reflue urbane che invece di essere trattati e conferiti in discariche autorizzate finivano direttamente nel torrente Papaniciaro dal quale poi gli stessi confluivano in mare. Secondo gli inquirenti, sarebbe questa, peraltro, la causa della moria di pesci che si è registrata la scorsa estate alla foce del fiume Esaro e nel tratto nord della costa crotonese.
Avvisi di garanzia sono stati emessi nei confronti di quattro dirigenti della Soakro, la società acque crotonesi interamente partecipata da Comune e Provincia di Crotone oltre che dai Comuni ricadenti nell`ambito territoriale ottimale, che gestisce l`impianto. Si tratta del presidente Domenico Capozza, del direttore generale Franco Sulla, del direttore tecnico Ettore Scutifero e del rersponsabile della depurazione Giuseppe Leone. La custodia giudiziaria dell`impianto è stata affidata al sindaco della città Peppino Vallone dal momento che il depuratore è di proprietà del Comune. Il primo cittadino ha venti giorni di tempo per ripristinare la funzione dell`impianto e provvedere allo smaltimento dei fanghi, trenta metri cubi di materiali, ammassati nei piazzali dello stesso depuratore da quando, nel luglio dello scorso anno, è avvenuto l`ultimo conferimento in discarica. Nel corso di una conferenza stampail procuratore della repubblica di Crotone, Raffaele Mazzotta, haillustrato i dettagli dell`indagine avviata lo scorso anno dopo una serie di segnalazioni e proteste giunte dagli abitanti delquartiere Gesù che maggiormente hanno avvertito i disagi del mancato funzionamento del depuratore. Mazzotta ha affermato chespesso gli inquirenti devono svolgere un ruolo di supplenza rispetto ad altre amministrazioni. «Se la Procura non fosse intervenuta – ha spiegato Mazzotta – questa estate avremmoassistito alla solita proliferazione di divieti di balneazionelungo la costa cittadina». Il procuratore capo ha quindi rivelato che l`indagine è ancora lunga e complessa e riguarda anche gli altri depuratoripresenti nella provincia di Crotone. Alla conferenza stampahanno preso parte il comandante della Capitaneria di porto, Nicola Freda, e il dirigente del Nisa (Nucleo investigativosicurezza ambiente della Procura), Marcello Savoia, che hannosvolto le indagini ed effettuato i rilievi.