LAMEZIA TERME Il Tribunale civile di Lamezia Terme è, da tempo, al centro di proteste e sit-in organizzati contro la decisione “ragionieristica” di chiudere il palazzo di giustizia della città della Piana. Ma, a leggere l`ultimo rapporto realizzato da Cittadinanzattiva, sarebbero tante le inefficienze e le carenze strutturali tanto da fargli meritare la “maglia nera” tra i tribunali italiani. Si trova, infatti, in fondo alla classifica con un punteggio pari a 31 su un indice di 100 dopo Enna (37), Napoli (45), Taranto a pari merito con Milano (53), un solo gradino più su Trieste e Alessandria (54), Modena (59) e Cagliari (63). Ciò che maggiormente viene lamentato è la scarsa attenzione nei confronti dei cittadini: non solo manca l`Urp (come in molti altri palazzi di giustizia italiani) ma anche un «semplice ufficio informazioni dotato di linea telefonica». «L`accesso agli sportelli – è scritto nei rapporto – è rapido anche se non è regolamentato da un sistema di controllo delle file e i locali ospitano, pure se in numero insufficiente, delle fotocopiatrici funzionanti accessibili al pubblico e – archivio a parte – non presentano barriere architettoniche». Secondo lo studio realizzato ci sarebbe, inoltre, una scarsa attenzione verso le esigenze degli stranieri. Ma, almeno, – è evidenziato – ci sono macchine erogatrici di bevande e prodotti alimentari, così come risulta utile poter acquistare i valori bollati senza dover uscire dal Tribunale che, tra le altre cose, mentre da un lato pubblica un rendiconto annuale delle proprie attività, dall`altro manca di una Carta dei servizi oltre che di un bilancio sociale.
«Ma – precisa Ludovico Criserà, segretario regionale di Cittadinanzattiva Calabria – l’interpretazione della realtà del Tribunale di Lamezia non rende giustizia a chi ogni giorno in quel Tribunale si preoccupa di un importante presidio di legalità». «I dati rilevati – aggiunge – circa l’acceso sottolineano infatti, che pur non esistendo al momento un U.r.p del Tribunale ma solo quello istituito dalla Procura della Repubblica, l’accesso alle informazioni sia garantito attraverso «l’estrema disponibilità del personale delle cancellerie che riesce a evadere più richieste in un arco temporale breve informando gli utenti sui costi. Quanto alla qualità e ai processi di miglioramento viene evidenziato come negli ultimi due anni sono stati realizzati i progetti d’informatizzazione degli uffici che seguono i processi nelle singole fasi. Inoltre sono stati adottati strumenti di programmazione e controllo delle attività nonché procedure per il miglioramento delle stesse».
IL PRESIDENTE DIFENDE IL PALAZZO DI GIUSTIZIA
Giuseppe Spadaro, presidente del tribunale di Lamezia Terme, afferma che «valutare un ufficio giudiziario esclusivamente dalla presenza dell`Urp o dai contenuti di un sito Internet mi sembra banale. L`offerta di servizi di un Tribunale si valuta sulla base della qualità, dei tempi e della quantita` delle risposte fornite da magistrati e personale amministrativo. Altro che fanalino di coda! Siamo all`avanguardia: abbiamo un protocollo d`udienza con orari certi che consente ai cittadini testimoni di evitare estenuanti attese nel corso dei processi; c`è un protocollo con il Comune di Lamezia che consente ai condannati a pene lievi di espletare lavori socialmente utili; da anni è attivo un ufficio di mediazione familiare il cui progetto è stato richiesto da numerosi tribunali; c`è l`informatizzazione degli atti giudiziari, e il Tribunale è stato protagonista di uno dei pochi progetti pilota in Italia». «Da noi – continua i tempi di definizione dei procedimenti sono rapidi nonostante la gran mole di lavoro e soprattutto in presenza di una carenza cronica nella sottodimensionata pianta organica di magistrati e amministrativi. Non è una freccia in più o in meno che indica a che piano si trova un ufficio a fare la differenza, anche perché i cittadini solitamente incaricano gli avvocati di fiducia. Tra l`altro bisognerebbe anche valutare la struttura dell`edificio, e nel caso di Lamezia la qualità è indubbiamente alta, e davanti c`è un parcheggio capiente e gratuito. L`immobile è ampio e recentemente ristrutturato. La classificazione diffusa attraverso i media non corrisponde alla reale situazione del Tribunale lametino, tanto che è stata smentita in giornata dal presidente della stessa associazione regionale che l`ha fatta. D`altronde nello stesso report è stata evidenziata la particolare disponibilità del personale amministrativo nei confronti degli utenti».
E IL SINDACO SPERANZA INSISTE: NON VA CHIUSO
Un appello all`Anci e a tutti i «grandi Comuni» italiani affinché chiedano al governo di «non sopprimere» il Tribunale di Lamezia Terme. A rivolgerlo, alla Biennale Democrazia per la legalità, che si chiude oggi a Torino, il sindaco della città calabrese Gianni Speranza. «È mai possibile – ha detto parlando all`incontro “Amministratori sotto tiro” – pensare di chiudere il Tribunale della terza città della Calabria, dove il consiglio comunale è stato sciolto due volte per infiltrazioni della `ndrangheta, dove ogni giorno si verificano episodi di criminalità? Alla base di questa decisione – ha aggiunto Speranza – c`è una legge sbagliata, ma l`Italia non può essere sempre vittima di decisioni affrettate».
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