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«Cosche capaci di spostare il 10% dei voti»

PALERMO «Oggi le mafie al Settentrione sono più forti perché più ricche e chi ha soldi comanda, mentre noi al massimo stiamo pareggiando, non stiamo vincendo nessuna guerra». Così il procuratore aggi…

Pubblicato il: 29/05/2012 – 12:35
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«Cosche capaci di spostare il 10% dei voti»

PALERMO «Oggi le mafie al Settentrione sono più forti perché più ricche e chi ha soldi comanda, mentre noi al massimo stiamo pareggiando, non stiamo vincendo nessuna guerra». Così il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri in un`intervista pubblicata nel numero di questa settimana di ASud`Europa, il periodico del Centro Pio La Torre. «C`è un inspiegabile black-out che sembra aver colpito tutti su quanto avvenuto negli ultimi decenni al Nord. Chi dice che la `ndrangheta è arrivata in Lombardia o in Piemonte da un paio d`anni è, nella migliore delle ipotesi, in malafede oppure ignorante – spiega Gratteri – perché l`omicidio del magistrato Bruno Caccia in Piemonte è del 1983 e perché ci sono stati magistrati fuoriclasse come Alberto Nobili che già 25 anni fa hanno dimostrato l`esistenza di decine di “locali” di `ndrangheta indagando sul loro governo dell`edilizia nel Milanese».
Quella delle cosche calabresi è una minoranza sì, ma «ben organizzata – conclude Gratteri – capace di una forza intimidatoria che, spostando di qua o di là il 10% dei voti, può essere determinante per assicurare l`elezione di un sindaco. La cura sulla politica è uguale a quella utilizzata per il sistema delle estorsioni».

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