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Le short list che non piacciono al sindacato dei giornalisti

REGGIO CALABRIA Il segretario regionale dell`Fnsi, Carlo Parisi, in una nota, critica l`Azienda ospedaliera “Bianchi-Melacrino-Morelli” di Reggio Calabria per l`avviso emesso dall`ente per l`affida…

Pubblicato il: 07/07/2012 – 18:05
Le short list che non piacciono al sindacato dei giornalisti

REGGIO CALABRIA Il segretario regionale dell`Fnsi, Carlo Parisi, in una nota, critica l`Azienda ospedaliera “Bianchi-Melacrino-Morelli” di Reggio Calabria per l`avviso emesso dall`ente per l`affidamento di «incarichi professionali di collaborazione esterna». «Siamo proprio curiosi – afferma Parisi – di conoscere i nomi di colui, colei o coloro che verranno “estratti” dalla “short list di esperti” che l`azienda ospedaliera “intende” costituire sulla base delle domande che verranno inviate entro il prossimo 10 luglio».
Parisi ricorda che «con avviso del 25 giugno scorso, firmato dal direttore generale Carmelo Bellinvia e pubblicato sul sito internet e all`Albo pretorio dell`Azienda ospedaliera, la stessa intende, infatti, “costituire un elenco di short list di esperti professionisti, organizzate per aree di competenza, entro cui individuare le professionalità necessarie per l`affidamento di incarichi di collaborazione esterna, di natura occasionale, in quanto non sempre all`interno della struttura è possibile reperire le professionalità richieste per l`espletamento di particolari incarichi”. Quali saranno i criteri di scelta per affidare “con speditezza” gli incarichi non si sa. Anzi, l`avviso chiarisce che “l`acquisizione della candidatura non comporta l`assunzione di alcun obbligo specifico da parte dell`Azienda, né l`attribuzione di alcun diritto al richiedente in ordine all`eventuale conferimento dell`incarico. Le short list, inoltre, avranno validità annuale e saranno aggiornate a seguito di esplicito bando integrativo».
«Se alcuni giornalisti, pur in possesso dei titoli richiesti dall`avviso – dice ancora Parisi – figurano nella short list, ma non sono ritenuti “idonei”, saranno perfettamente ignorati. In sintesi: si viene ammessi, perché evidentemente in possesso dei titoli richiesti, nella short list, che viene resa pubblica sul sito, col rischio di non essere scelti perché ritenuti non idonei. Volgarmente, si potrebbe riassumere il tutto nella disponibilità a farsi sputtanare pubblicamente come degli incapaci da un soggetto che non ha alcun titolo per valutare la professionalità di categorie diverse dalla sua».
Secondo Parisi, inoltre, «è curioso sapere quale criterio sarà adottato per retribuire i professionisti. All`articolo 8, infatti, a parte gli avvocati, “per gli altri professionisti, sarà corrisposto un emolumento preventivamente determinato in ragione della tipologia di attività, della complessità e della durata del rapporto di collaborazione e, comunque, nel rispetto dei vincoli di budget imposti dalle disponibilità finanziarie dell`Aziendà. Pertanto, il ragionamento quale sarà: prendere o lasciare?». «Morale della favola: se la sanità ha tanti problemi – conclude Parisi – non è un caso. Il tempo impiegato per “partorire” un simile avviso, con tutti i costi che la procedura comporta, avrebbe potuto essere impiegato più proficuamente per occuparsi dei problemi veri. Per affidare incarichi di tal genere sarebbe stato più logico, ma soprattutto più serio, ricorrere all`affidamento diretto, assumendosi così direttamente le responsabilità legali e morali delle scelte che si andranno a fare».

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