LAMEZIA TERME Anche secondo il Corriere della Sera non ci sono più alibi per chi deve investire e rilanciare il porto di Gioia Tauro. Il quotidiano di via Solferino, in un ampio servizio firmato da Gian Antonio Stella, offre un positivo aggiornamento dei dati dell`assenteismo dei portuali, argomento che l`anno scorso da più parti veniva agitato per giustificare il disimpegno delle compagnie marittime Msc e Maersck. Quello che nell`articolo viene definito come il possibile ma scongiurato «colpo di grazia per lo scalo calabrese», ovvero le punte fino al 14,51% di assenze dal lavoro che si registravano nell`agosto 2010, oggi rimane infatti un ricordo triste, ma superato, tenuto conto che già nel luglio dello scorso anno la media mensile delle defezioni degli operai era scesa al 4,86%. Tanto è bastato al noto giornalista del Corsera per sviluppare una riflessione articolata che, confutando le critiche che sulla produttività gioiese in questo anno erano piovute dal presidente di Contship, Cecilia Battistello, e dall`armatore Gianluigi Aponte, finisce per definire «svolta clamorosa» quella ottenuta lungo le banchine calabresi. A partire da questa che per il giornalista è una novità risolutiva, cui va aggiunta la rinnovata produttività nelle operazioni di scarico e carico dei container e l`aumento dei traffici recentemente annunciato dall`Autorità portuale, viene fuori una condizione ottimale che «non può essere sprecata da chi da anni non investe davvero su quelle infrastrutture necessarie quanto l`ossigeno». Un invito preciso, alla Regione che deve far spendere al meglio i 50 milioni di euro dei fondi dell`Accordo di programma quadro, e alla società Medcenter che gestisce il terminal. Un monito che sembrerebbe superato, però, stante le conferme venute in questi giorni: Contship, il socio di maggioranza di Medcenter, intende investire a La Spezia e non a Gioia Tauro (200 milioni) e, inoltre, l`azienda vuol procedere con una richiesta drastica di nuova cassa integrazione. Proprio questa mattina su questo argomento si è registrato l`ennesimo muro contro muro tra le parti sociali, in una riunione che si è svolta a Reggio nella sede dell`assessorato regionale alle Attività produttive. Al cospetto dei rappresentanti dei sindacati e di Assindustria, i delegati della società terminalista hanno ribadito che intendono procedere con «una ristrutturazione aziendale» che comporta per i prossimi 24 mesi la messa in cassa integrazione di un numero più alto di portuali rispetto allo scorso anno (537). L`incontro, che ha visto riuniti intorno allo stesso tavolo sia le sigle sindacali confederali, che l`Ug e gli autonomi del Sul, è terminato con la presa d`atto di quello che in gergo si chiama «mancato accordo». La trattativa, nella quale da quanto si è appreso nessuno ha voluto porre sul tavolo le perplessità ufficializzate questa mattina finanche dal Corriere della Sera, proseguirà nei prossimi giorni con altri vertici che si dovrebbero tenere in azienda.
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