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Fondazione Campanella, medici e infermieri sul tetto per protesta

CATANZARO «Per scendere da qui vogliamo una carta scritta con impegni precisi sul futuro della Fondazione Campanella e dei suoi 263 dipendenti. Adesso basta promesse». A parlare così sono medici e in…

Pubblicato il: 18/07/2012 – 18:13
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Fondazione Campanella, medici e infermieri sul tetto per protesta

CATANZARO «Per scendere da qui vogliamo una carta scritta con impegni precisi sul futuro della Fondazione Campanella e dei suoi 263 dipendenti. Adesso basta promesse». A parlare così sono medici e infermieri della Fondazione per la ricerca e la cura dei tumori Tommaso Campanella di Catanzaro, un istituto scientifico privato, appartenente alla Regione Calabria e alla facoltà di Medicina dell`università Magna Grecia, una sessantina dei quali da ieri sera sono saliti sul tetto della struttura per protestare contro la situazione di incertezza sul loro futuro. «Qui la situazione è tragica – dice uno dei componenti del comitato dei lavoratori, la dottoressa Tiziana Vitagliano – perché la gente si sta sentendo male per il caldo, ma non intendiamo recedere dalla nostra protesta. Veniamo sul tetto a rotazione per garantire comunque l`assistenza ai degenti».
I lavoratori, in attesa di conoscere gli esiti del Tavolo Massicci che il 26 luglio parlerà della Calabria, lamentano il mancato rispetto di una serie di impegni. «Il presidente della Regione e commissario per il piano di rientro – dicono – ha sempre sostenuto che vuole difendere la fondazione Campanella, ma poi, con un decreto del subcommissario i posti letto sono stati ridotti da 115 a 35. Inoltre aveva parlato di 18 milioni di euro che sarebbero serviti per coprire i debiti, ma questi soldi non sono mai arrivati». E già, dicono, i primi effetti cominciano a farsi sentire: «Il materiale scarseggia e noi stiamo lavorando senza avere alcuna certezza di percepire lo stipendio di luglio. Il nostro non è un ospedale ma un Polo oncologico regionale. Allo stato, tra l`altro, non sappiamo neanche dove stia il problema per la soluzione della nostra vicenda, se a Roma, a Catanzaro o altrove. Ma questo non ci interessa. Non accusiamo e non difendiamo nessuno. Quello che chiediamo sono risposte». I dipendenti della Fondazione chiedono quindi di avere risposte sulla struttura dal punto di vista normativo, strutturale e logistico e la salvaguardia dei posti di lavoro.

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