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Why not, il 31 luglio la sentenza

Si sono concluse le arringhe difensive per le 27 persone, tra esponenti politici, professionisti e imprenditori, imputate nel processo Why Not, sui presunti illeciti nella gestione dei fondi pubblici…

Pubblicato il: 20/07/2012 – 17:17
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Why not, il 31 luglio la sentenza

Si sono concluse le arringhe difensive per le 27 persone, tra esponenti politici, professionisti e imprenditori, imputate nel processo Why Not, sui presunti illeciti nella gestione dei fondi pubblici. Nell`udienza di oggi hanno effettuato le repliche i sostituti procuratori generali, Massimo Lia ed Eugenio Facciolla. I giudici del tribunale di Catanzaro hanno quindi fissato al 31 luglio la prossima udienza per le eventuali controrepliche difensive e la sentenza. Nel corso dell`udienza di oggi è intervenuto l`avvocato Franco Sammarco, difensore del consigliere regionale Franco Morelli e dell`ex assessore Ennio Morrone. Durante l`arringa Sammarco ha fatto riferimento allo scenario nel quale è nata l`inchiesta Why Not che ha portato al processo. Successivamente è stato evidenziato che Morelli e Morrone non avevano prerogative per quanto riguardava l`aggiudicazione dei progetti. È stata poi la volta degli avvocati Fabio Viglione ed Ugo Celestino, difensori dell`ex vice presidente della giunta regionale di centrosinistra, Nicola Adamo, i quali hanno illustrato la posizione del loro assistito chiedendone l`assoluzione. In particolare Viglione ha più volte ribadito che dall`istruttoria dibattimentale è emersa la completa estraneità di Adamo dalle accuse che gli sono state rivolte. Nel corso dell`udienza sono poi intervenuti anche l`avvocato Francesco Gigliotti, difensore di Aldo Curto; l`avvocato Badolati difensore di Antonio Gargano; l`avvocato Elia per Gianfranco Franzé ed il difensore di Gennaro Ditto. I legali hanno illustrato la posizione dei loro assistiti evidenziandone l`estraneità dalle accuse ed hanno concluso le arringhe con la richiesta di assoluzione. Al termine delle arringhe difensive sono intervenuti i sostituti procuratori generali, Massimo Lia ed Eugenio Facciolla, che hanno effettuato le loro repliche ai difensori. Nel corso dei loro interventi hanno sostenuto che l`affidamento dei progetti da parte della Regione Calabria alle società della Why Not erano illegittimi perché il contratto madre era stato rinnovato con una trattativa privata e non con una gara pubblica. I due pg hanno poi affrontato la posizione di alcuni degli imputati ribadendo le richieste di condanna. Il 13 giugno scorso i due magistrati hanno chiesto la condanna di 14 imputati a pene variabili da uno a tre anni di reclusione, alcune assoluzioni ed il non doversi procedere per altri 11 per intervenuta prescrizione. Il processo riguarda l`affidamento da parte della Regione Calabria di alcuni servizi a società private che impiegavano lavoratori interinali.

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