«Così abbiamo catturato i due latitanti»
COSENZA «Con l`arresto dei latitanti lo Stato si riappropria del territorio e diamo fiducia ai cittadini». È quanto ha detto il Procuratore della Dda di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, sull`arr…

COSENZA «Con l`arresto dei latitanti lo Stato si riappropria del territorio e diamo fiducia ai cittadini». È quanto ha detto il Procuratore della Dda di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, sull`arresto dei fratelli Antonio e Roberto Presta, di 49 e 35 anni, catturati ieri a Roggiano Gravina dopo due anni di latitanza. I particolari dell`operazione che ha portato all`arresto dei due fratelli Presta sono stati resi noti stamane nel corso di una conferenza stampa alla quale, oltre a Lombardo, ha partecipato anche il comandante provinciale dei carabinieri di Cosenza, il colonello Francesco Ferace. Antonio e Roberto Presta sono i cugini di Franco Presta, presunto capocosca ed indicato come un killer, arrestato nello scorso mese di aprile dopo cinque anni di latitanza. All`arresto dei due fratelli si è giunti al termine di una lunga attività di indagine durante la quale sono stati controllati i familiari dei due latitanti. Sono state effettuate anche numerose intercettazioni attraverso le quali gli investigatori hanno avuto la certezza che i due si nascondevano a Roggiano Gravina. I due latitanti sono stati trovati uno nella propria abitazione e l`altro nella casa di una donna che ora dovrà rispondere del reato di favoreggiamento. Antonio Presta è ritenuto dagli inquirenti colui che avrebbe organizzato il traffico di droga mentre il fratello Roberto aveva il compito di organizzare l`attività di spaccio. Dopo l`arresto del loro cugino Franco erano divenuti, secondo gli inquirenti, i reggenti dell`omonima cosca. «Si tratta – ha detto il colonnello Ferace – di due pericolosi criminali. I loro nomi compaiono in diverse indagini sul traffico di droga. Siamo giunti al loro arresto dopo un lavoro incessante ed una attività investigativa minuziosa».