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«I pronto soccorso sono prossimi all`esplosione»

COSENZA «Scopelliti è in linea di continuità con Loiero. La politica è dentro la sanità». Carlo Guccione non esita a sparare sulla passata stagione politica, accomunando le ben note pessime abitudini…

Pubblicato il: 09/08/2012 – 15:31
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«I pronto soccorso sono prossimi all`esplosione»

COSENZA «Scopelliti è in linea di continuità con Loiero. La politica è dentro la sanità». Carlo Guccione non esita a sparare sulla passata stagione politica, accomunando le ben note pessime abitudini di una volta a quelle dell’attuale governatore. L’occasione è la conclusione del tour dentro la sanità calabrese che Guccione e Franco Laratta hanno compiuto nell’arco di  circa un anno. Un viaggio dentro una condizione difficilissima, scoprendo gli eroismi dei medici lasciati in trincea, la fragilità della rete sanitaria, le sofferenze dei pazienti. «La rete degli ospedali rimasti non è stata potenziata dopo la chiusura di 17 strutture nella provincia di Cosenza – spiega accorato Laratta –. La conseguenza più immediata è l’esplosione dei pronto soccorso, i cui medici e infermieri meriterebbero una medaglia per la gravità delle situazioni che devono affrontare».
La narrazione del disastro del mondo della sanità calabrese si arricchisce di aneddoti, capaci di strappare un sorriso eppure di dare la misura dell’abisso, come quando viene raccontato che al pronto soccorso di Castrovillari, a decidere il codice e dunque la gravità dei malati è la guardia giurata che sta alla porta. Laratta attacca ancora: «La promessa del governatore di salvare gli ospedali di montagna non è stata mantenuta. Quello di San Giovanni in Fiore, per esempio, viene depotenziato». E se lo sguardo si sposta più lontano le note dolenti non mutano. L’Asp di Reggio, quella della città di Scopelliti, «ha un debito non quantificato, e non ha nemmeno un bilancio approvato», continuano i rappresentanti del Pd.
Ma se la politica è dentro la sanità, come avvisato all’inizio, ecco che le appartenenze, anche campanilistiche tornano a contare. Così Guccione rivela con carte alla mano come Scopelliti abbia abilmente spostato a Reggio i posti letto di cardiochirurgia che aspettava Cosenza. Eppure su questo tema anche il consiglio comunale cosentino aveva investito la Regione di un impegno in tal senso, oggi varrebbe la pena che quello stesso consiglio trovasse la forza per farsi sentire dal governatore. E ovviamente non è tutto, perché dentro un resoconto sulla sanità non poteva mancare il “tavolo Massicci”, che continua a sanzionare i calabresi costringendoli a pagare l’Irpef più alta del Paese per porre rimedio al buco del bilancio. Debito che se ha visto una riduzione, spiegano i Laratta e Guccione, non è stato per  merito del piano di rientro e dei suoi tagli, che invece è sostanzialmente fallito e hanno gettao nel caos la sanità regionale, ma dei calabresi che hanno dovuto affrontare sacrifici enormi senza avere una maggiore qualità dei servizi. E se il governatore non ha meriti nella riduzione del debito e il suo piano è fallito, allora la questione torna a diventare politica. «Tra pochi mesi il piano di rientro sarà in scadenza – avvertono il consigliere regionale e il parlamentare del Pd –  chiediamo che dopo il 31 dicembre sia l’intero consiglio regionale a farsi carico di un nuovo piano sanitario per la Calabria, per affrontare e risolvere i problemi e dare qualità al bisogno di salute dei calabresi». I poteri di scelta in materia di sanità, chiedono Laratta e Guccione, tornino nelle mani del Consiglio e si ponga fine al commissariamento.

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