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Agguato a Rizziconi, sentito il superstite

RIZZICONI È già stato sentito dalla polizia Antonino Borgese, il giovane rimasto ferito nell`agguato compiuto la notte scorsa a Rizziconi nel quale sono stati uccisi lo zio Remo e i figli di quest`ul…

Pubblicato il: 29/08/2012 – 12:36
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Agguato a Rizziconi, sentito il superstite

RIZZICONI È già stato sentito dalla polizia Antonino Borgese, il giovane rimasto ferito nell`agguato compiuto la notte scorsa a Rizziconi nel quale sono stati uccisi lo zio Remo e i figli di quest`ultimo Antonio e Francesco. Sull`esito dell`interrogatorio gli investigatori della squadra mobile di Reggio e del commissariato di Gioia Tauro mantengono uno stretto riserbo, ma non è escluso che il giovane possa avere fornito notizie utili per l`individuazione dell`autore del triplice  omicidio. La polizia, intanto, sta cercando di ricostruire le ultime ore di vita di Remo Borgese e dei figli. Un lavoro reso difficile dallo stato di choc in cui si trovano i familiari, che dopo essere stati sentiti nel corso della notte vengono adesso nuovamente ascoltati per cercare di ricavare indicazioni utili per le indagini.
Una vasta macchia scura a testimonianza del sangue già lavato e altre tracce di sangue a macchie per una cinquantina di metri, segno di un disperato tentativo di fuga. Sono l`unica testimonianza rimasta della strage compiuta la notte scorsa a Rizziconi, nella quale sono stati uccisi Remo Borgese e i figli Antonio e Francesco ed è stato ferito il nipote dell`uomo, Antonino. Teatro della strage uno spiazzo delimitato da un muretto in cemento realizzato accanto alla strada provinciale che unisce le varie frazioni di Rizziconi. Stamane sul luogo del triplice omicidio c`erano due pattuglie della polizia a presidiare la zona. Nessun curioso, nessun passante. Solo alcuni automobilisti che, attratti dalla presenza della polizia, rallentano e poi se ne vanno. Le uniche presenze sono quelle di quattro lavoratori extracomunitari che parlano tra loro a un centinaio di metri dal teatro della strage. Sulla piazzetta l`unico ritrovo una baracca adibita a bar in occasione della festa di San Rocco che si è svolta proprio in questo luogo dal 16 al 19 agosto e che ieri era chiusa. A meno di 50 metri c`è l`abitazione della famiglia Borgese, una villetta a due piani di cui il piano superiore è ancora da ultimare e con i mattoni a vista, chiusa da una recinzione e alla quale si accede attraverso un cancello in ferro. Tutte le finestre stamane erano chiuse. Anche a Rizziconi, in paese, poca gente per le strade con la vita che sembra scorrere normalmente. Il sindaco, Giuseppe Di Giorgio, ha proclamato il lutto cittadino in occasione dei funerali. «Conoscevo molto bene le vittime – dice – e ricordo una famiglia dedita al lavoro e ricca di valori morali come sono i veri calabresi». Remo Borgese e i figli erano titolari di una carrozzeria con soccorso stradale e di un`agenzia di assicurazioni.

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