Gdm, chiesto il sequestro conservativo dell`azienda
L’amministratore straordinario di Gdm, Marcello Parrinello, ha depositato ieri istanza di sequestro conservativo nei confronti di Eurologistik, cui era stato ceduto il ramo d’azienda relativo alla gr…

L’amministratore straordinario di Gdm, Marcello Parrinello, ha depositato ieri istanza di sequestro conservativo nei confronti di Eurologistik, cui era stato ceduto il ramo d’azienda relativo alla grande distribuzione. È una delle misure assunte da Parrinello, per arrivare alla restituzione del patrimonio aziendale trattenuto dalla società guidata da Marcello Foti. Parrinello, nel corso di un breve incontro con i giornalisti, ha spiegato lo stato dell’arte della situazione. Una condizione difficile, a quattro mesi dall`inizio dell`amministrazione straordinaria, perché «alla crisi finanziaria si è aggiunta quella della produzione industriale, causata dalla pessima gestione di Eurologistik». Dopo il rientro in Gdm di tutti i lavoratori, anche quelli che erano transitati nella società dell’imprenditore di Pellaro, l’amministrazione straordinaria ha attivato le procedure per la cassa integrazione guadagni che sarà erogata (con efficacia retroattiva) non appena sarà terminata l’istruttoria presso il ministero dello Sviluppo economico. «Serviranno ancora un paio di mesi», ha spiegato l’amministratore straordinario, che poi ha sottolineato come «la priorità sia oggi rappresentata dal nodo del possesso del patrimonio aziendale, che Eurologistik sta trattenendo nella speranza di rimanere in una posizione di forza. Abbiamo avviato una trattativa con il legale della società, che ci è parso disponibile a trovare un punto di mediazione. Attendiamo nell’arco di una settimana una proposta – ha aggiunto Parrinello – ma in ogni caso ci siamo tutelati con il deposito di una richiesta di sequestro al Tribunale».
Nel corso dell’incontro con gli operatori dell’informazione, è stato altresì ricordato come sia stata rivolta alla Commissione europea la richiesta di poter usufruire di aiuti di Stato per salvare l’azienda, che tra dipendenti e indotto dà lavoro ad alcune migliaia di lavoratori. «Ci sono stati chiesti alcuni chiarimenti da parte di Bruxelles che contiamo di fornire al più presto. Serve un piano industriale per il rilancio dell’azienda con 16 milioni di euro, che sono tanti se si pensa che dovremmo restituirli in sei mesi, ma forse pochi rispetto alle effettive esigenze». Un finanziamento, per il quale l’amministrazione straordinaria si sarebbe già attivata, «da richiedere alle banche con una gara a base d’asta, anche se non è richiesto dalla legge, e per il quale si farebbe garante lo Stato. Per arrivare a una soluzione positiva, la richiesta di finanziamento non arriverà dal ministero dello Sviluppo economico, ma da quello dell’Economia, perché il meccanismo della compensazione fiscale potrebbe risultare interessante ai vertici delle banche».