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Salvi i treni regionali Napoli-Paola

REGGIO CALABRIA Il taglio ai treni tra Calabria e Campania è scongiurato. L’assessore regionale ai Trasporti, Luigi Fedele, ha infatti annunciato il ripristino di sei coppie di treni che manterranno…

Pubblicato il: 05/09/2012 – 17:37
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Salvi i treni regionali Napoli-Paola

REGGIO CALABRIA Il taglio ai treni tra Calabria e Campania è scongiurato. L’assessore regionale ai Trasporti, Luigi Fedele, ha infatti annunciato il ripristino di sei coppie di treni che manterranno intatti i collegamenti attuali tra Napoli e l’alto Tirreno cosentino. La comunicazione è avvenuta questo pomeriggio nella sede del consiglio regionale della Calabria, alla presenza, tra gli altri, del governatore Peppe Scopelliti e del sindaco di Paola Basilio Ferrari.
La soppressione dei treni sarebbe dovuta scattare il 9 settembre, in seguito a una delibera della Regione Campania approvata lo scorso 13 agosto. In base a un accordo stipulato nel 2000, il governo nazionale ha continuato a erogare fondi alla Campania dietro l’impegno a garantire inalterati i collegamenti ferroviari con Calabria e Basilicata. L’atto amministrativo che avrebbe determinato il taglio dei treni è stato perciò ritenuto illegittimo dalla giunta regionale calabrese, che si è attivata per trovare una soluzione condivisa con le altre due regioni interessate.
In base all’accordo, rimarranno inalterate le sei corse (di andata e ritorno) in questione, grazie alle sovvenzioni economiche che impegneranno la Calabria a finanziare la tratta Sapri-Paola, con le altre cinque suddivise tra Campania (4) e la Basilicata. L’impegno complessivo della Regione Calabria sarà di 700mila euro, erogati – ha detto Fedele – «non per privilegiare una zona rispetto a un’altra, ma nella considerazione che Paola è uno snodo importante che serve una grande utenza».
L’incontro di questo pomeriggio è servito al governatore Scopelliti per un’analisi ad ampio raggio sulla situazione finanziaria della Regione da lui amministrata, senza escludere il ruolo attualmente esercitato dal governo nazionale e dalla stessa Comunità europea. Dopo aver più volte ribadito in tono polemico che l’Italia oggi «è un Paese diverso rispetto al passato», il presidente della giunta ha passato in rassegna l’azione amministrativa messa in atto nei due anni e mezzo di legislatura appena trascorsi, sottolineando come i tagli, sanità in primis, siano dolorosi ma necessari «altrimenti non si va da nessuna parte». Il tutto inserito in un «momento particolare del Paese, in cui noi non abbiamo niente e quel niente ci viene ridotto».
Per Scopelliti è possibile rilanciare la regione solo se «capiremo che gli sforzi fatti vanno trasferiti con un messaggio positivo». Da qui l’invito rivolto direttamente alla stampa locale, secondo il governatore troppo spesso impegnata a dare troppo risalto alle criticità effettivamente esistenti e meno alle azioni positive messe in campo dalla classe dirigente del centrodestra. «Alla soppressione dei 6 treni sono state dedicate paginate, mentre alla notizia del loro ripristino verrà forse dedicato un trafiletto», ha argomentato.
In un contesto in cui società come Trenitalia e Alitalia sono ormai compagnie «private», la Regione si trova continuamente di fronte «a interlocutori che vengono qui a battere cassa». Ecco perché – ha ribadito il governatore – è necessario «risparmiare risorse per investirle in servizi che prima ci venivano comunque garantiti». Oltre alla sanità, per Scopelliti serve un’azione decisa sui costi della politica e uno sforzo ulteriore per la riforma degli enti strumentali («che hanno costi folli») senza intaccare il sistema dei servizi. Questo anche perché «siamo in pieno federalismo, da Roma non ci danno soldi mentre il governo indirizza il modo di spendere le risorse. Per cui ogni regione deve farcela da sola».

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