Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 23:40
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

Le amnesie del Pdl sul "buco" di Reggio Calabria

«A parità di condizioni, medesimo trattamento». Ecco la “linea difensiva” del centrodestra per scongiurare la dichiarazione di dissesto: tutte le città italiane, specialmente quelle grandi, hanno pro…

Pubblicato il: 05/09/2012 – 20:27
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Le amnesie del Pdl sul "buco" di Reggio Calabria

«A parità di condizioni, medesimo trattamento». Ecco la “linea difensiva” del centrodestra per scongiurare la dichiarazione di dissesto: tutte le città italiane, specialmente quelle grandi, hanno problemi di bilancio. Alcune, addirittura, hanno guai peggiori di Reggio Calabria. Prendete Napoli: ciascuno dei suoi cittadini ha sul groppone 1.697 euro di debiti. A Reggio sono soltanto 655. Dunque, perché sullo Stretto si dovrebbe dichiarare il default e altrove invece no? L`argomento, con il quale il Pdl reggino (e regionale) tenta di riparare a otto anni di gestione allegra delle casse comunali, è buono per la propaganda. Ma la realtà è un`altra storia.
Per ricostruirla bisogna fare un passo indietro e tornare agli anni in cui in riva allo Stretto si alternavano Ricky Martin e Valeria Marini. Qualcuno (ma erano voci isolate) si lamentava degli sprechi e degli incarichi concessi senza troppo badare agli equilibri contabili. Qualcuno parlava più apertamente di un “buco” nel bilancio di Palazzo San Giorgio. E, ogni volta, si beccava dure reprimende e repliche piccatissime. Suonavano più o meno così: «Non c`è nessun buco». Dopo qualche anno, ma bisogna aspettare il 2010 per documentare la nuova “linea”, le repliche suonavano più o meno così: «Non c`è nessun buco, tutt`al più per il Comune si può parlare di crisi di liquidità».
Ecco, è qui che la situazione di Reggio e quella delle grandi città si differenzia in maniera irreparabile. Altrove il debito era manifesto, emergeva dagli atti e dalle carte dei bilanci. A Reggio Calabria, quel debito era negato, “nascosto” (anche nei documenti ufficiali, secondo la Procura). Tant`è che gli ispettori del ministero delle Finanze non sono stati invitati nelle stanze comunali dall`amministrazione ma sono arrivati perché lo ha deciso il governo (quello guidato dal Pdl di Berlusconi, tanto per aiutare la memoria dei più distratti). Mentre Scopelliti e la sua maggioranza negavano, gli 007 di Tremonti spulciavano carte scoprendo verità inedite sulle spese e le poste in bilancio. Verità così scomode da arrivare anche in Procura, con una relazione che non parla soltanto di un “buco” milionario, ma soprattutto dei reati collegati a quel “buco” (infatti il governatore è indagato per abuso d’ufficio e falso in atto pubblico, non perché Reggio ha dei debiti). Cosa che, negli “altrove” presi a esempio (negativo) dal Pdl, invece, non è successa.
I guai finanziari di Reggio (al netto delle presunte ingerenze mafiose) non hanno nulla a che fare con quelli di Napoli e di Torino. Per casi diversi, di solito, si offrono soluzioni diverse. Anche se la propaganda vorrebbe il contrario.

Ps: tutto il Pdl, adesso, chiede di studiare un Piano di rientro dal debito insieme al ministero delle Finanze. Che, dunque, dovrebbe accettare di risolvere la crisi assieme a chi, fino a pochi mesi fa, la negava. A qualcuno potrebbe sembrare addirittura un paradosso.

Argomenti
Categorie collegate

x

x