IN EDICOLA | Il "caso Rappoccio" al vaglio del Csm
REGGIO CALABRIA Dopo il “caso Rappoccio”, al palazzo di giustizia di Reggio Calabria potrebbero arrivare gli ispettori ministeriali. È quanto si profila in seguito all’apertura di tre fascicoli, da p…

REGGIO CALABRIA Dopo il “caso Rappoccio”, al palazzo di giustizia di Reggio Calabria potrebbero arrivare gli ispettori ministeriali. È quanto si profila in seguito all’apertura di tre fascicoli, da parte del Consiglio superiore della magistratura, per verificare se ci sia stata o meno un’inerzia investigativa della Procura della Repubblica della città dello Stretto.
L’arresto del consigliere regionale Antonio Rappoccio è stato eseguito su richiesta della Procura generale presso la Corte d’Appello, che aveva avocato l’indagine sulla presunta “cricca” gestita dall’esponente di Pri, accusato di associazione a delinquere, corruzione elettorale aggravata, truffa e peculato.
L’avocazione del fascicolo, aperto dalla Procura ordinaria, all’epoca guidata da Giuseppe Pignatone, è stata disposta nei mesi scorsi, dopo le reiterate denunce di “lassismo” nell’indagine formulate dall’ex presidente del consiglio comunale di Reggio, Aurelio Chizzoniti. Quest’ultimo è il primo dei non eletti nella lista in cui era candidato Rappoccio alle Regionali del 2010. Dopo il trasferimento dell’indagine alla Procura generale si è arrivati rapidamente all’arresto dell’uomo politico di maggioranza a palazzo Campanella.
A questo punto, la prima commissione di Palazzo dei Marescialli ha deciso di unificare i tre fascicoli (due aperti sulla base delle denunce di Chizzoniti, il terzo d’ufficio dopo l’avocazione) e di avviare un’istruttoria per verificare se esistano o meno profili sanzionabili sul piano disciplinare nei confronti dei magistrati della Procura. Una vicenda dietro cui si celerebbe uno scontro tra magistrati anche in merito all’utilizzo delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, considerati credibili su tutto ma non quando parlano di politica.
(Il servizio completo, a firma di Lucio Musolino, lo trovate nel numero 65 del “Corriere della Calabria”, in edicola fino a giovedì 13 settembre)