Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 23:40
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

«Impresa interdetta, sette mesi per revocarle l`appalto»

REGGIO CALABRIA Impresa edile interdetta per mafia, il Comune impiega 7 mesi per revocarle l`appalto. Sembra avere dell`incredibile l`ultima denuncia del Pdci reggino che, tramite il coordinatore Iva…

Pubblicato il: 07/09/2012 – 15:46
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
«Impresa interdetta, sette mesi per revocarle l`appalto»

REGGIO CALABRIA Impresa edile interdetta per mafia, il Comune impiega 7 mesi per revocarle l`appalto. Sembra avere dell`incredibile l`ultima denuncia del Pdci reggino che, tramite il coordinatore Ivan Tripodi, interviene sulla ritardata revoca dell`appalto in alcune scuole reggine.   
«Si tratta – afferma il responsabile dei comunisti italiani  – di un comportamento illecito che somiglia ad un vero e proprio sovvertimento dei poteri dello Stato democratico.  A proposito della vicenda interminabile che riguarda i lavori per la messa in sicurezza di 6 importanti scuole reggine, (vale a dire Nosside di Ravagnese, Cassiodoro di Pellaro, Lombardo Radice di Catona, Salice di Catona, Gallico Marina e Montalbetti di Reggio), scopriamo adesso, dopo oltre 4 anni, che i lavori erano statti appaltati ad un’impresa che è stata interdetta dalla prefettura e non ha, quindi, ottenuto l’indispensabile certificazione antimafia. Ma l’aspetto ancora più grave è che il sindaco e la giunta comunale hanno “stranamente” perso oltre sette mesi per compiere un semplice atto dovuto e assolutamente non-rinviabile. Risulta quantomeno strano che al Comune abbiano perso ben 7 mesi per fare quella che loro chiamano «una complessa valutazione di tutti gli elementi acquisiti mediante gli accertamenti disposti per il tramite delle forze di Polizia». Ciò sta a significare che gli amministratori del Comune di Reggio Calabria si sono abusivamente arrogati un diritto che nessun Comune può avere: quello di sindacare perfino l’operato della prefettura in materia di rilascio di certificazione antimafia. Come se il Comune potesse, addirittura, decidere arbitrariamente di affidare lo stesso i lavori alla ditta interdetta dalla Prefettura, cosa che non è assolutamente possibile».
Va giù pesante il pdci reggino, nei giorni in cui si attende, con febbrile impazienza, l`esito dell`accesso antimafia al Comune e la decisione del ministero che ha ricevuto la relazione della prefettura reggina, che sembrerebbe profilare gli estremi per lo scioglimento del consiglio comunale. «In effetti – prosegue Tripodi -, non si capisce perché l’amministrazione comunale abbia aspettato 7 mesi per compiere il banale atto dovuto di rescissione del contratto con la ditta interdetta. Purtroppo la spiegazione, nella sua tragica drammaticità, è semplice: ormai le infiltrazioni mafiose nel Comune di Reggio sono arrivate a tal punto che si è giunti, forse, a pensare di poter anche distorcere la legge per favorire imprese in odore di mafia. Sta di fatto che sono stati buttati altri 7 mesi mentre le scuole vivono in una condizione di enorme disagio, in cui cresce ogni giorno il rischio per la sicurezza e l’incolumità degli alunni, dei docenti e del personale scolastico che è impegnato a svolgere la propria attività in questi plessi scolastici che hanno una popolazione di molte migliaia di alunni. E’, pertanto, necessario chiudere rapidamente il “modello-Reggio”: un fallimentare e putrido sistema di potere che ha distrutto e raso al suolo la città provocando una bancarotta etica., morale e finanziaria».

Argomenti
Categorie collegate

x

x