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Se la Fondazione dell`assessore al Bilancio ha i conti in disordine

COSENZA La Fondazione “Giacomo Mancini” è stata esclusa dal registro regionale degli organismi operanti nel campo della promozione culturale. Il motivo? Mancano un organigramma definito e l`elenco …

Pubblicato il: 13/09/2012 – 13:42
Se la Fondazione dell`assessore al Bilancio ha i conti in disordine

COSENZA La Fondazione “Giacomo Mancini” è stata esclusa dal registro regionale degli organismi operanti nel campo della promozione culturale. Il motivo? Mancano un organigramma definito e l`elenco dei soci, ma soprattutto non c`è traccia di bilanci approvati nel triennio 2009/2011. Il tutto è messo nero su bianco nel decreto 11320 dello scorso 6 agosto e pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Calabria. E fin qui nulla di straordinario, si potrebbe obiettare. D`altronde, quante associazioni e fondazioni sono in ritardo con adempimenti burocratici di questo genere? In realtà il fatto curioso è un altro. La Fondazione vede tra i promotori e membri del Cda (tutte notizie consultabili andando a visitare il sito web www.fondazionegiacomomancini.it) l`attuale assessore regionale al Bilancio, Giacomo Mancini. Che di Giacomo senior è sempre stato il nipote prediletto. Tanto da essere eletto deputato (grazie a un accordo che il nonno stipulò con gli allora Ds) per la prima volta a 28 anni.
Da allora di tempo n`è passato parecchio. Giacomo (junior) capisce che a sinistra non c’è molto spazio e quindi cosa c’è di meglio se non passare armi e bagagli nel partito del Predellino fondato da Berlusconi? Detto, fatto.  Il sacrificio viene premiato l’anno dopo con la nomina ad assessore regionale nella giunta di Peppe Scopelliti. Si batte molto per la causa, il giovane Mancini. Ed esalta pure i successi ottenuti dal governatore nel campo della sanità. Tanto da non perdere occasione per sparare ad alzo zero sui suoi ex alleati. Ecco quanto sosteneva a settembre 2011: «In un anno e qualche mese siamo passati dai bilanci orali del passato alla quantificazione del debito e al conseguente reperimento delle risorse per coprirlo. In bilancio sono stati iscritti 436 milioni per dare soddisfazione ai creditori». Si potrebbe continuare ancora per molto con dichiarazioni di questo tenore.
Ora, però, succede che sia un assessorato regionale retto da un suo collega (in questo caso Mario Caligiuri) a contestargli il fatto che la Fondazione di famiglia non abbia presentato i bilanci. Se non siamo alla nemesi, poco ci manca…

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