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Caso Reggio, Idv e Pdci alla coalizione: «Uniamoci»

REGGIO CALABRIA Arena e il centrodestra vadano a casa, ma il centrosinistra ritrovi la sua unità. È stato questo il messaggio lanciato oggi a Palazzo San Giorgio durante un incontro convocato dai par…

Pubblicato il: 13/09/2012 – 13:52
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Caso Reggio, Idv e Pdci alla coalizione: «Uniamoci»

REGGIO CALABRIA Arena e il centrodestra vadano a casa, ma il centrosinistra ritrovi la sua unità. È stato questo il messaggio lanciato oggi a Palazzo San Giorgio durante un incontro convocato dai partiti di Idv e Pdci di Reggio Calabria. Motivo conduttore del dibattito, la situazione finanziaria e amministrativa del Comune e il suo possibile scioglimento per infiltrazioni mafiose, in queste ore al vaglio del governo nazionale. Ma anche un eventuale salvataggio in extremis dell’ente comunale, non cambia le difficoltà oggettive della città. La pensa così il segretario  regionale del Pdci, Michelangelo Tripodi, secondo cui «al di là delle scelte del governo e dei rilievi della Corte dei conti, l’esperienza del centrodestra cittadino è fallita: il “Modello Reggio” ha distrutto la città».
Ecco perché – ha continuato – «è necessario gettare le basi per un progetto alternativo reale e unitario. Quando sarà il momento, il centrosinistra non dovrà più presentarsi diviso». Un invito, questo, lanciato al Pd reggino che – a detta del segretario cittadino dei Comunisti italiani, Ivan Tripodi – in questi anni «ha sempre voluto avere un pessimo rapporto con Pdci e Idv». Di fronte a una città «devastata e alla deriva» e a un Comune in cui «le società miste hanno rappresentato un coacervo di business illeciti», Tripodi ha ribadito che «il peggior commissario sarebbe comunque meglio del governo della `ndrangheta». «Non è giusto che la cittadinanza paghi gli sbagli fatti da questa classe dirigente», attacca il consigliere regionale Idv Giuseppe Giordano, per il quale è ormai chiuso «un ciclo frutto di illusione e virtualità, a causa del quale nei prossimi anni non sarà portata a termine nessuna grande opera pubblica». Ecco perché – ha insistito l’esponente dipietrista – «è necessario costruire l’alternativa».
La pensano allo stesso modo anche i commissari di Italia dei valori, Antonio Marrapodi ed Enzo Tromba. Secondo quest’ultimo, Reggio ha ormai due, non proprio esaltanti, alternative: «Se va male, lo scioglimento e il conseguente dissesto finanziario. Se va bene, solo il dissesto». Sul banco degli imputati, la classe dirigente che ha governa la città da dieci anni, «incapace di immaginare lo sviluppo e di risolvere problemi che si trascinano da 40 anni».
Prova a marcare una differenza Aldo De Caridi, l’unico consigliere comunale Idv presente a Palazzo San Giorgio. Dopo aver fatto un bilancio della sua esperienza dai banchi dell’opposizione, il consigliere di Italia dei valori ha accusato la maggioranza di «scarso coraggio» sulle questioni più importanti e di «mancanza di senso di responsabilità» in settori chiave come quelli delle società partecipate, «che hanno appesantito il bilancio e realizzato risultati inconcludenti».
«Serve mettere un punto e ripartire», ha detto Lorenzo Fascì, segretario provinciale Pdci Reggio. Per il quale «questa amministrazione non è più idonea a rappresentare la città. Noi ci proponiamo come nuova classe dirigente».

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