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Se i magistrati indagano su Reggio, è normale che la stampa se ne occupi

La Fondazione “Italo Falcomatà” esprime sconcerto ed amarezza dopo le aberranti dichiarazioni del sindaco Arena espresse nel corso delle comunicazioni date ieri agli organi di stampa a Palazzo San …

Pubblicato il: 25/09/2012 – 15:30
Se i magistrati indagano su Reggio, è normale che la stampa se ne occupi

La Fondazione “Italo Falcomatà” esprime sconcerto ed amarezza dopo le aberranti dichiarazioni del sindaco Arena espresse nel corso delle comunicazioni date ieri agli organi di stampa a Palazzo San Giorgio. «Gli articolisti – dice infatti Arena – li abbiamo visti venire a Reggio a ritirare tanti premi. Gente che ha gettato ripetutamente fango su Reggio sono stati insigniti da un’associazione che non merita il nome che porta».
Il riferimento alla Fondazione Falcomatà è chiaro.
La Fondazione Falcomatà (e non “sssociazione”, come erroneamente definita da Arena), che opera da 10 anni al servizio di Reggio nel campo della cultura , della ricerca scientifica e nel sociale,dal 2009, come è noto,  ha istituito un premio giornalistico nazionale denominato “La matita rossa e blu” che gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e del Patrocinio del Ministero dell’Università e della Ricerca .  
Alcune tra le firme più illustri del giornalismo italiano ed europeo, insieme a figure emergenti e particolarmente qualificate, e non semplici  “articolisti”, sono stati premiate in questi anni, onorando con la loro presenza la città e illuminandola di gradevoli serate di alto profilo culturale e sociale: Lucia Annunziata, Giuseppe Baldessarro, Attilio Bolzoni,Aldo Cazzullo, Annalisa Cuzzocrea, Federica De Sanctis, Roberto Galullo, Luciano Gulli, Riccardo Iacona, Enrico Mentana, Marcelle Padovani, Pietro Raschillà, Cecilia Seppia, Giuseppe Smorto, GianAntonio Stella, Sergio Zavoli,
Purtroppo se l’amministrazione di Reggio Calabria è oggi sotto la lente d’ingrandimento dei ministeri del Tesoro e degli Interni, della Corte dei conti e della Procura della Repubblica, è naturale che se ne interessino gli organi d’informazione nazionali sia della carta stampata che della tv. Diverse testate e redazioni, infatti, peraltro di diverso orientamento, hanno trattato l’argomento in questi giorni: da Repubblica a Libero, dal Tg2 al Tg5. La stessa attenzione, del resto, è stata riservata ad altre realtà territoriali del paese.
È grave che un amministratore della cosa pubblica attacchi la stampa libera piuttosto che riflettere sulle difficoltà e sui problemi della città per poi proporre adeguati interventi ed opportune soluzioni.
La città si aspetta, da chi l’amministra, gesti responsabili e utili alla costruzione di un futuro comune. Individuare nei media locali e nazionali nemici di Reggio manovrati come burattini da chissà quale centrale di disinformazione vuole dire soffrire di una deformazione allucinatoria della realtà.
La Fondazione, nel riservarsi di adire le vie legali a tutela della propria immagine e di quella dei soci fondatori, invita Arena a recuperare presto lucidità e a smetterla di ricercare inutilmente fantasmi e di rincorrere banali suggestioni che non aiutano certo la città a uscire dalla condizione in cui si trova.
Come diceva Catone: «Occorre dare prestigio alle cariche che si ricoprono e non offuscare quel prestigio in alcun modo».         

*Presidente della Fondazione Falcomatà di Reggio Calabria

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