Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 22:51
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

Processo Marlane, l`ex operaio: «Davano il latte per disintossicarsi»

PAOLA «Ricordo che quel giorno sarei dovuto andare a ballare, visto che sono un amante del liscio, poi andando in bagno mi sono accorto che urinavo sangue. È stato l`inizio del mio calvario». Così Lu…

Pubblicato il: 28/09/2012 – 19:08
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Processo Marlane, l`ex operaio: «Davano il latte per disintossicarsi»

PAOLA «Ricordo che quel giorno sarei dovuto andare a ballare, visto che sono un amante del liscio, poi andando in bagno mi sono accorto che urinavo sangue. È stato l`inizio del mio calvario». Così Luigi Pacchiano, ex operaio della Marlane di Praia a Mare, ricostruisce il momento in cui ha scoperto di aver contratto un tumore alla vescica. Proprio con la deposizione dell`ex dipendente – che con le sue denunce, effettuate assieme al compagno di lavoro Alberto Cunto, ha dato il via all`inchiesta sulle morti bianche all`ex stabilimento tessile di Praia a Mare – è entrato nella fase dibattimentale il processo che si sta celebrando davanti al tribunale di Paola. Un procedimento che ha messo alla sbarra 13 ex responsabili e dirigenti dell`azienda tessile del gruppo Marzotto, accusati di omicidio colposo per la morte di alcuni lavoratori dello stabilimento. L`ex operaio è considerato uno dei principali teste a disposizione dell`accusa. Pacchiano è stato ascoltato per oltre cinque ore dal pm Roberta Carotenuto, dal collegio difensivo e dai legali delle parti civili. Nel corso della sua ricostruzione dell`attività che veniva svolta all`interno della fabbrica l`ex operaio – che è stato anche un esponente sindacale aziendale dello Slai Cobas – ha denunciato le estreme condizioni di lavoro a cui erano costretti i lavoratori dello stabilimento. In particolare Pacchiano ha riferito che gli operai lavoravano in un unico ambiente, fortemente compromesso dalle esalazioni provenienti dalla lavorazione dei filati. Soprattutto nel procedimento di tinteggiatura. Secondo la sua ricostruzione l`azienda non avrebbe adottato alcuna cautela per tutelare i dipendenti. «Solo ad alcuni – ha detto fra l`altro – precisamente agli operai della tintoria, veniva dato mezzo litro di latte per disintossicarsi».
Pacchiano ha, inoltre, denunciato che non c`erano visite mediche periodiche all`interno dell`azienda. Né un sistema di ventilazione tale da garantire una buona aerazione dei locali. L`ex operaio si è soffermato a raccontare la scoperta delle scorie tossiche a Santa Domenica Talao e delle altre sotterrate fuori dallo stabilimento. Si trattò, in quella circostanza, di un vero e proprio blitz documentato con un filmato più volte trasmesso sui canali televisivi nazionali e a seguito del quale la Procura della Repubblica di Paola aveva avviato indagini che accertarono, secondo quanto ha riferito Pacchiano, altissime concentrazioni di nichel, vanadio, cromo esavalente, cromo totale, mercurio, zinco, arsenico, piombo e Pcb. I difensori degli imputati, prima della deposizione di Pacchiano, giunta dopo mesi e mesi di rinvii, avevano presentato delle eccezioni. Il collegio giudicante ne ha rigettato alcune, riservandosi di decidere su altre. L`udienza è stata aggiornata al prossimo 12 ottobre, quando sarà ascoltato l`altro teste dell`accusa, l`ex operaio dello stabilimento, Alberto Cunto. Il presidente del Tribunale di Paola, Domenico Introcaso, ha fissato inoltre un calendario delle udienze che si svolgeranno a cadenza quindicinale, fino al 21 dicembre.

Argomenti
Categorie collegate

x

x