CROTONE La città risponde all’appello dei lavoratori della Provincia e partecipa all’iniziativa organizzata per difendere l’ente intermedio dalla chiusura. È davvero partecipata l’iniziativa tenutasi questa mattina nella sala del consiglio comunale di Crotone: ci sono tutti i rappresentanti eletti nelle massime istituzioni e ci sono i cittadini. Evidentemente c’è preoccupazione per i segnali che arrivano dal resto della Calabria su come procedere per tentare di salvare la Provincia da una chiusura annunciata e rispondere agli esponenti politici di Catanzaro, che si sono già attivati e pensano di ricostituire il territorio provinciale diviso con la nascita di Crotone e Vibo Valentia. La prima cosa che emerge dall’iniziativa di questa mattina è che la classe dirigente del Crotonese è compatta. Non ci sono divergenze di vedute tra quello che pensa il sindaco Peppino Vallone, il presidente della Provincia, Stano Zurlo, la senatrice Dorina Bianchi, il parlamentare Nicodemo Oliverio, la vice presidente della Regione, Antonella Stasi, l’assessore regionale all’Ambiente, Franco Pugliano e i consiglieri regionali Salvatore Pacenza, Francesco Sulla, Emilio De Masi e Alfonso Dattolo. Dal dibattito emerge la preoccupazione che il percorso per salvare l’ente dalla chiusura sia irto di ostacoli, ma emerge anche la consapevolezza che non bisogna più aspettare che si consumino gli eventi prima di fare sentire la voce del Crotonese. Vallone è chiaro: «Il prossimo 24 ottobre una consistente delegazione di cittadini e amministratori del Crotonese parteciperà alla seduta del consiglio regionale calabrese che è stato chiamato ad esprimersi sul dimensionamento delle province calabresi». In sostanza Vallone annuncia che se a Catanzaro sono pronti a fare suonare le trombe a Crotone sono già con le corde in mano per suonare le campane.
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