CROTONE «È un finto riordino, in realtà si tratta di una vera e propria imposizione dall`alto che non tiene minimamente conto dei territori, dei cittadini e quindi della volontà popolare». Lo ha detto il presidente della Provincia di Crotone, Stano Zurlo, nel corso della seduta straordinaria e congiunta del consiglio provinciale e comunale in corso a Crotone. «In riferimento poi alle anticipazioni di stampa e significativamente alle notizie apparse sul Corriere della Sera di ieri – ha aggiunto Zurlo- non capisco in base a quali criteri la nostra provincia dovrebbe essere annessa a quella di Cosenza e quella di Vibo Valentia con Catanzaro. Per quanto mi riguarda non sono iscritto al partito dei filo cosentini, né a quello dei filo catanzaresi. Non ho mai amato mettere il carro davanti i buoi ma se occorre scegliere con chi andare, tale scelta dovrebbe essere compiuta direttamente dai cittadini attraverso un referendum o dovrebbero essere i consigli comunali dei 27 comuni della Provincia di Crotone a determinarsi in tal senso. Sono ancora dell`idea che il riordino rappresenti un`ingiustizia contro la quale ci opporremo nelle sedi opportune, ad iniziare dal consiglio regionale convocato per domani e poi dopodomani nell`ambito del consiglio delle autonomie locali. Da parte mia ancora una volta sollecito la rappresentanza crotonese in giunta e consiglio regionale a mostrare compattezza. Questa del riordino delle Province assomiglia molto al film horror Nigthmare 5, ecco perché ci vogliono i nervi saldi».
Sulla stessa lunghezza d`onda anche il sindaco di Crotone. «Sono decisioni gravi prese sulle teste dei cittadini. Lo ha ha affermato Peppino Vallone nel corso dei lavori della seduta congiunta dei consigli provinciale e comunale per discutere come unico punto all`ordine del giorno del riordino delle province. «Come si fa a parlare di democrazia – ha sostenuto ancora – quando la storia di una comunità viene decisa a colpi di decreto legge. Cancellare la provincia di Crotone non ha nulla a che vedere con la spending review ma è solo una provocazione verso un territorio che faticosamente ha conquistato una sua autonomia e che di colpo tornerebbe indietro di vent`anni». «Ed allora, provocazione per provocazione – ha detto il sindaco della città pitagorica – siamo veramente di fronte a un attentato alla Costituzione, una revisione degli assetti territoriali non si può fare con un decreto legge». E non è mancata una frecciata anche a chi si sta già organizzando per inglobare il territorio: «Non ci sembra proprio un abbraccio fraterno quello che ci si prospetta. Non lasceremo nulla di intentato anche dal punto di vista legale per difendere l`autonomia della provincia di Crotone».
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