LAINO BORGO «Si è chiusa oggi la Conferenza dei servizi indetta dalla Regione Calabria per la riattivazione della centrale Enel del Mercure. Ancora una volta questa Regione ha rispettato i tempi e dato prova di serietà amministrativa». È quanto si afferma in un comunicato del Comitato per la riattivazione della centrale Enel del Mercure. «Tutti gli enti coinvolti – è scritto nella nota – hanno espresso parere favorevole all`entrata in esercizio dell`impianto a fonti rinnovabili nella Valle del Mercure. Si attende solo il parere dell`ente Parco del Pollino che si esprimerà nei prossimi giorni. «Siamo ottimisti – dichiara noi componenti del Comitato-Parco e Centrale possono tranquillamente coesistere. Lo ha ricordato il ministro all`Ambiente Corrado Clini quest`estate e ne siamo convinti tutti noi. La Conferenza dei servizi, non tiene conto di strumentalizzazioni e tentativi di aggiungere burocrazia alla burocrazia perpetrati in questi anni da pochi personaggi, ma solo di pareri tecnici che si basano su verità scientifiche. Ora il Parco, il presidente Pappaterra, il presidente Berardone, i sindaci della Comunità, hanno la possibilità di mettere la parola fine a un iter interminabile. I dieci anni trascorsi, fotografia di una burocrazia straripante tutta italiana, sono già troppi per un procedimento di autorizzazione che sarebbe dovuto durare 90 giorni anziché 3.650. Il Parco tutto faccia la scelta giusta. La faccia per preservare il lavoro e allo stesso tempo tutelare l`ambiente. Riattiviamo in tempi brevi la centrale a fonti rinnovabili Enel». «I moderni sistemi ambientali installati presso l`impianto produttivo garantiranno – prosegue la nota – il rispetto dell`ambiente e della salute. Su questi temi si sono espressi positivamente non solo tutti gli Enti coinvolti in questi dieci anni di autorizzazioni e in questa ultima Conferenza dei servizi ma anche luminari e scienziati di fama internazionale in studi appositamente commissionati dall`amministrazione di Laino Borgo, Comune nel quale risiede l`impianto. Tesi scientifiche che non possono essere contraddette se non dalla demagogia e dalla strumentalizzazione dei fatti. La riattivazione dell`impianto permetterà di stimolare la filiera corta per la produzione locale della biomassa che oggi addirittura viene in parte esportata mentre molta altra resta inutilizzata. Si potranno creare centinaia di nuovi posti di lavoro e allo stesso tempo, grazie a una corretta manutenzione, preservare i boschi dall`incuria e dagli incendi».
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