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INCHIESTA EOLO | Quote societarie trasferite ai funzionari regionali

Una parte della maxi inchiesta sull`eolico è stata stralciata e riguarda la posizione di venti indagati, imprenditori, funzionari pubblici e membri del Nucleo Via della Regione. Anche in questo cas…

Pubblicato il: 25/10/2012 – 15:33
INCHIESTA EOLO | Quote societarie trasferite ai funzionari regionali

Una parte della maxi inchiesta sull`eolico è stata stralciata e riguarda la posizione di venti indagati, imprenditori, funzionari pubblici e membri del Nucleo Via della Regione. Anche in questo caso il pm Carlo Villani ha chiuso le indagini contestando ai venti indagati le ipotesi di corruzione, falso in atto pubblico e abuso d`ufficio relativamente alla realizzazione del parco eolico di Spezzano della Sila. Il provvedimento riguarda Mario Lo Po, Mauro Nucaro, Giuseppe Graziano, Salvatore Antonio Caruso, Egidio Michele Pastore, Mario Cosentini, Michele Cosentini, Ernesto Cosenza, Leonardo Sblendido, Ilario Monteleone, Salvatore Patamia, Pier Paolo Bonanno, Salvatore Curcio, Vincenzo Iacovino, Vittoria Imeneo, Giovanni Misasi, Annamaria Ranieri, Raffaele Suppa, Domenico Vasta, Massimo Zicarelli.
Secondo l`accusa il funzionario della Regione Caruso, il membro del Nucleo Via Pastore e il dg del dipartimento Ambiente Graziano  avrebbero favorito gli imprenditori ottenendo in cambio  «la promessa del 10% dei ricavi ottenuti e poi del trasferimento del 10% delle quote della “Cesp Calabria srl” (da dividersi in tre parti uguali ciascuno), trasferimento effettivamente avvenuto con atto del 24 gennaio 2007 (scrittura privata autenticata) tra Nucaro e Cosenza, fiduciario dei tre pubblici ufficiali, con il consenso dei Cosentini e di Lo Po». In pratica, secondo la ricostruzione della Procura, Graziano da presidente del Nucleo Via avrebbe affidato tutti i progetti di parchi eolici presentati dalla Cesp a un unico relatore, pastore. Quest`ultimo suggeriva agli imprenditori le correzioni da apportare o i documenti mancanti che poi venivano inseriti nella relativa pratica; Pastore, inoltre, avrebbe commissionato alla stessa “Cesp Calabria” le relazioni che lui stesso avrebbe dovuto fare nella sua qualità di relatore. Caruso avrebbe avuto il ruolo di intermediario avvertendo di eventuali errori nei progetti o omissioni di produzione documentale e provvedendo poi ad inserire nel progetto la modifica effettuata. Lo stesso funzionario avrebbe ottenuto l’assunzione della sorella nella società Saigese. Oltre che dai membri del nucleo Via il progetto dell`impianto di “Moccone” avrebbe ottenuto un ingiusto via libera anche dalla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Calabria. Il direttore amministrativo Salvatore Patamia avrebbe omesso «di rilevare che il sito oggetto dell’intervento ricadeva nella zona di protezione speciale “Sila Grande”». Anche il responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di Spezzano della Sila Pier Paolo Bonanno avrebbe falsamente attestato nel certificato rilasciato in data 22 febbraio 2006 che l’area interessata dalla «realizzazione di un impianto eolico in località Mucone finalizzato alla produzione di energia elettrica» non risultava compresa tra i siti di importanza comunitaria e che non esistevano vincoli inibitori. Avrebbe, quindi, omesso di dichiarare, invece, che il sito oggetto dell’intervento ricadeva nella Zps “Sila Grande”.

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