Omicidio nel parco a Roma, ricercati due calabresi
ROMA Assassinato su una panchina da quello che, probabilmente, era il suo datore di lavoro, che, per uccidere, ha portato con sè anche suo figlio minorenne. Il tentativo di chiarimento non è bastato…

ROMA Assassinato su una panchina da quello che, probabilmente, era il suo datore di lavoro, che, per uccidere, ha portato con sè anche suo figlio minorenne. Il tentativo di chiarimento non è bastato a salvare la vita di un giovane sudanese di circa 30 anni, raggiunto da un colpo di pistola al torace mentre discuteva con il suo assassino nel Parco degli Acquedotti a Roma, alla Tuscolana. Ora gli agenti della squadra mobile sono sulle tracce di due calabresi, padre e figlio, scappati a bordo di un`auto.
La vittima, che in passato aveva lavorato in un bar, oggi si era presentata a un appuntamento intorno alle 16, al Parco degli Acquedotti, e aveva portato con sè il certificato dell`ultima sanatoria per la regolarizzazione degli immigrati. Poi un`accesa discussione con un uomo che indossava occhiali da sole e un giaccone grigio. Probabilmente era un suo ex datore di lavoro o qualcuno che gli avrebbe permesso di ottenere il certificato per quella sanatoria. Poi una discussione e infine tre spari di pistola calibro 38: uno, mortale, lo ha colpito al petto mentre gli altri due sono andati a vuoto. Tutto si è svolto sotto gli occhi di alcuni testimoni che stavano facendo jogging nel parco e hanno appuntato i numeri di targa mentre il killer e suo figlio di 17 anni scappavano sull`auto. Sono stati loro i testimoni chiave della vicenda, che hanno anche telefonato alla polizia per dare l`allarme. Tutto fa pensare – secondo gli investigatori – a una lite per motivi di lavoro. Nei giorni scorsi, infatti, a quanto emerge dai contatti sul cellulare del giovane sudanese, le discussioni con il presunto datore di lavoro potrebbero essere cominciate già al telefono.
La squadra mobile, diretta da Renato Cortese, sta setacciando la Capitale e ha attivato posti di blocco un pò ovunque per stanare il killer e suo figlio, che con molta probabilità sarebbe il gestore di una serie di locali in Calabria, Umbria e Marche. E` certo che non si tratta di un professionista, ma di un uomo che ha agito senza preoccuparsi di lasciare tracce del delitto.
L`ultimo omicidio nel Parco degli Acquedotti si verificò nel 2008, quando, durante una lite tra romeni, furono uccisi un connazionale e un polacco.