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Il blitz antibergamotto e l`ira di Chizzoniti

REGGIO CALABRIA «Quella dell`Ue è una temeraria quanto servile sortita, volta a delegittimare le peculiari e uniche qualità organolettiche del bergamotto». È quanto afferma, in una nota, il consigl…

Pubblicato il: 15/11/2012 – 12:15
Il blitz antibergamotto e l`ira di Chizzoniti

REGGIO CALABRIA «Quella dell`Ue è una temeraria quanto servile sortita, volta a delegittimare le peculiari e uniche qualità organolettiche del bergamotto». È quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale Aurelio Chizzoniti. Il consigliere, nella nota, parla di «evidente vassallaggio politico dell`Ue che transitando con gelida disinvoltura dal dop al flop si consegna alle danarose caste chimiche fautrici della scoperta del secolo da far impallidire il più ispirato Lavoisier che pur di chimica si intendeva. Lampante il blasfemo, misero e strumentale tentativo teso alla creazione di privilegi di mercato agevolando frettolose soluzioni, ovviamente, “chimiche” per neutralizzare l`insostenibile concorrenza del bergamotto la cui essenza da sempre costituisce, fra l`altro, la base dei più costosi e raffinati profumi commercializzati in ogni parte del mondo».
Chizzoniti rivolge poi un appello al presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti e al presidente del consiglio regionale, Francesco Talarico, ai capigruppo e consiglieri regionali «perché venga convocata urgentemente – dice – una seduta dell`assemblea regionale non soltanto per protestare ma soprattutto per proporre adeguate e convincenti risposte finalizzate a neutralizzare l`ennesimo blitz anti-bergamotto». «Oggi – sostiene ancora il consigliere regionale – improvvisamente si scoprono tenebrose patologie allergiche che appaiono più la fisiologica conseguenza della livorosa intolleranza delle multinazionali, bramose di conquistare privilegi esclusivi e preclusivi nel mercato della cosmesi, che veritiere patologie mai eccepite o comunque riscontrate nella secolare storia del bergamotto. Sempre più strano, cinico e baro il destino della Calabria puntualmente fuori dalle porte che contano quasi come un frate francescano che mendicando si imbatte in una colonia di convinti anticlericali. Alla Calabria, sistematicamente beffata e avvilita, è consentito esportare soltanto `ndranghetà semplicemente perché serve ad alimentare la quotidiana, sistematica cultura denigratrice della regione e dei calabresi. Oggi è toccato al bergamotto, domani toccherà al cedro, quindi al vino e così continuando, magari lambendo anche l`invidiata `nduja, per tutto il vasto e ricco campionario delle eccellenze calabresi che evidentemente turbano equilibri e producono “allergie” commerciali».

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