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"Minotauro", Varacalli: «La `ndrangheta è un amore platonico»

TORINO Il collaboratore di giustizia Rocco Varacalli è comparso nell`aula bunker delle Vallette a Torino per testimoniare al maxi processo “Minotauro” contro la `ndrangheta del Torinese. Gli imputati…

Pubblicato il: 23/11/2012 – 10:18
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"Minotauro", Varacalli: «La `ndrangheta è un amore platonico»

TORINO Il collaboratore di giustizia Rocco Varacalli è comparso nell`aula bunker delle Vallette a Torino per testimoniare al maxi processo “Minotauro” contro la `ndrangheta del Torinese. Gli imputati sono 73. Varacalli, considerato uno dei testi chiave dall`accusa, ha esordito raccontando come è entrato in contatto con il mondo della criminalità, spiegando di aver cominciato a trafficare droga a 17 anni, quando da due anni si era trasferito dalla Calabria a Torino per lavorare come muratore, su invito di un autotrasportatore, e di essere entrato nella `ndrangheta nel 1994, ventiquattrenne.
Varacalli ha riferito che ad Alessandria c`è un “locale” di `ndrangheta e ha spiegato che fu “aperto“ dalla cosca di Natile di Careri, in Calabria, così come quello di Torino, di cui lui faceva parte, e quelli in Australia. Sulla presenza della `ndrangheta nel Basso Piemonte è stato celebrato un processo, nelle scorse settimane, che però si è chiuso con l`assoluzione di tutti gli imputati. Il collaboratore di giustizia ha detto, inoltre, che per aprire un “locale” «servono non meno di 49 uomini, tutti `ndranghetisti».
«La `ndrangheta è un amore platonico, qualcosa che puoi pensare ma non toccare. Non è nulla, è solo una fantasia. Ed è cattiva e traditrice: non ha rispetto e non ha onore». Rocco Varacalli spiega così ai giudici il suo rapporto con l`organizzazione di cui, a Torino, ha fatto parte dal 1994 al 2006, quando, dopo un arresto, ha deciso di pentirsi: si era sentito tradito e diffamato dai compagni in una discussione per una partita di droga.

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