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CAOS CATANZARO | Ecco perché il Tar ha annullato il voto

CATANZARO I vizi riscontrati dal Tar della Calabria nello scrutinio dei voti delle comunali di Catanzaro del maggio scorso valgono «a dare corpo all`ipotesi delineata nell`impugnativa e cioè che la m…

Pubblicato il: 28/11/2012 – 11:46
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CAOS CATANZARO | Ecco perché il Tar ha annullato il voto

CATANZARO I vizi riscontrati dal Tar della Calabria nello scrutinio dei voti delle comunali di Catanzaro del maggio scorso valgono «a dare corpo all`ipotesi delineata nell`impugnativa e cioè che la mancanza di schede autenticate e non utilizzate costituisca sintomo di grave illegalità delle operazioni elettorali, potendo dar luogo al cosiddetto sistema della “scheda ballerina”». Lo scrivono i giudici del Tar nelle motivazioni della sentenza con la quale hanno annullato le elezioni in otto sezioni. Lo scenario disegnato dalla giustizia amministrativa, dunque, rievoca uno dei fantasmi del voto a Catanzaro, un meccanismo ipotizzato dall`opposizione nei giorni successivi al voto e, oggi, ulteriormente avvalorato.

IL SISTEMA
Il sistema consiste nel far uscire dal seggio una scheda vidimata e non votata. Sulla scheda verrebbe poi scritto il nome del candidato e questa sarebbe consegnata all`elettore che, entrando nel seggio, ritirerebbe la scheda (bianca) assegnatagli, depositando nell`urna quella che gli è stata data all`esterno del seggio. I giudici amministrativi aggiungono: «La scheda bianca verrebbe poi recapitata, a riprova dell`avvenuto voto, ai supporter del candidato che – secondo l`ipotesi accusatoria al vaglio della magistratura inquirente – “avrebbe pagato per la preferenza”».

LA BATTAGLIA LEGALE
La battaglia legale è stata dura. Nonostante il fair play mostrato domenica, con l`annuncio del mancato ricorso al Consiglio di Stato, il centrodestra le ha tentate tutte per evitare che il Tar esaminasse le carte che raccontano lo svolgimento del voto. Tutte le eccezioni, però, sono state respinte, anche quella dall`ex sindaco, Sergio Abramo, per il quale le ragioni del centrosinistra non avrebbero dovuto essere accolte, visto che era intervenuto un «atto di volontà contraria», cioè la delibera con la quale il consiglio comunale aveva convalidato l`elezione del sindaco e dei consiglieri. Quel documento porta la data del 20 giugno 2012, il ricorso, invece, è stato depositato l`8 giugno, dunque prima dell`azione della delibera. Chiarito che le contestazioni di Scalzo & co. erano ineccepibili, almeno sul piano formale, i giudici hanno rivissuto, come in un legal thriller, lo scrutinio nel capoluogo. E le irregolarità rilevate in otto sezioni hanno convinto il Tar a ridare la parola agli elettori.

SEZIONE PER SEZIONE
L`analisi affronta tutti gli aspetti del ricorso del centrosinistra, sezione per sezione. Nella sezione 3 manca l`indicazione delle schede autenticate. Nella 4 sono sparite 44 schede autenticate e non utilizzate. Nella 18 «manca una scheda residua». E «la sua possibile utilizzazione per alterare il risultato elettorale della sezione determina l`annullamento delle operazioni elettorali». In questa sezione, in sostanza, almeno in teoria, il meccanismo della “scheda ballerina” potrebbe aver trovato applicazione. Irregolarità simili sono state riscontrate in tutte le altre sezioni in cui il voto è stato annullato (24, 28, 37, 60 e 85). Con alcuni casi particolari. Il verbale della sezione 37 è un capolavoro di nonsense. Dai documenti resi dagli scrutatori, infatti, «risulta che gli elettori iscritti nella sezione sono 678, risultando altresì che tre scrutatori hanno autenticato complessivamente 550 schede, e cioè un numero di schede inferiore a quello degli elettori ammessi a votare nella sezione. Risulterebbe poi che i voti riportati dai candidati a sindaco sarebbero 276, mentre il totale dei voti di lista validi sarebbe pari a 476 (…). Mancherebbe poi il riepilogo di tutti i voti». È il verbale peggiore in un contesto già molto inquinato da errori materiali e sospetti. Messi in fila, i fatti accertati portano a una conclusione: «Sono state poste in essere gravi illegittimità nello svolgimento delle operazioni elettorali».

I DOPPI ELETTORI NELLA SEZIONE 85
Un capitolo a parte rappresenta, poi, la sezione 85, nella quale «un discreto numero di elettori (per l`Ufficio centrale elettorale 19 maschi e 10 femmine; per la Prefettura 21 maschi e 3 femmine) è stato iscritto per due volte nel registro delle tessere elettorali». È solo una delle anomalie, visto che «il numero di schede votate e scrutinate è risultato superiore al numero dei votanti» e «che, tra le schede scrutinate, è stata accertata l`esistenza di 3 schede timbrate ma prive della firma dello scrutatore». Basterebbe soltanto questo per annullare il voto. Ma i giudici si soffermano sulla questione degli elettori iscritti due volte: «Rimane da spiegare perché mai si sia dato luogo alla doppia annotazione di questi elettori, perché se un`episodicità del fenomeno avrebbe potuto ricondurlo nei fisiologici limiti di un errore compilativo, la reiterazione dell`annotazione lascia davvero perplessi e non sopisce l`ipotesi di una scorretta, se non illecita, espressione del voto».

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