"ROLEX" | Reggio, sgominata la "banda del buco"

REGGIO CALABRIA C`è anche il pugile Graziano Calabrò tra gli arrestati questa mattina nell`operazione “Rolex”, condotta dalla squadra mobile di Reggio Calabria diretta da Gennaro Semeraro. Al giovane, di 22 anni, è stato concesso il beneficio degli arresti domiciliari in quanto avrebbe parzialmente collaborato con gli inquirenti. Sette persone, invece, sono finite in carcere con l`accusa di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti e rapine. Una vera propria organizzazione criminale guidata da Antonino Scappatura, un pluripregiudicato il più volte arrestato per reati di questo tipo.
Con lui sono finiti in manette Francesco Scalise, Luigi Cozzupi, Manuel Iosef Emanuele Alesse e Fabio Cilione. Risulterebbe irreperibile invece Adorno Cristoforo Alati, un altro presunto promotore dell`associazione che secondo gli inquirenti in questo momento si trova all`estero. L`operazione “Rolex” ha fatto luce su furti consumati dalla gioielleria “Giordano”, sul corso Garibaldi, alla “Laura gioielli”. Due furti portati a termine con la cosiddetta tecnica del “buco”.
In particolare, nella notte tra il 6 e il 7 febbraio 2011, i rapinatori si erano introdotti all`interno del cineteatro Siracusa dopo aver praticato un buco nel muro del bagno della gioielleria “Giordano”. Una volta entrati all`interno della gioielleria, la banda guidata da Scappatura utilizzò una fiamma ossidrica per praticare un foro in una delle cassaforti e asportare diversi oggetti di valore. Il tutto dopo aver manomesso anche il sistema di allarme telefonico collegato al 113, asportato la sirena esterna ai locali e dopo aver staccato l`hard disk in cui venivano registrate le immagini del sistema di videosorveglianza installato dalla gioielleria. Quella notte, in seguito una perquisizione domiciliare presso l`abitazione di Scappatura, la squadra mobile ha rinvenuto un borsone di colore nero con dentro una fiamma ossidrica completa di tutti gli strumenti che servivano per il furto.
Un borsone identico a quello trovato all`interno di un`altra gioielleria che pochi mesi prima era stata svaligiata dalla stessa associazione criminale.
Le intercettazioni telefoniche e l`attività di indagine della sezione Reati contro il patrimonio della squadra mobile (diretta dal vicequestore aggiunto Francesco Giordano) hanno fatto il resto.
L`inchiesta ha consentito, infatti, di arrestare in flagranza di reato altri due componenti della banda che il 14 marzo 2011 avevo tentato una rapina ai danni della Banca nazionale del lavoro di via Cardinale Portanova. Stando alle indagini, il gruppo criminale sarebbe sarebbe responsabile anche della rapina ai danni della gioielleria Versace, concessionaria ufficiale di Rolex, il cui titolare sarebbe stato immobilizzato dai rapinatori che precedentemente si erano presentati in negozio come due militari della guardia costiera intenzionati ad acquistare orologi.
I dettagli dell`inchiesta sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale ha partecipato anche il procuratore Ottavio Sferlazza, il questore Guido Longo, il capo della Mobile Gennaro Semeraro e il dirigente della quinta sezione Francesco Giordano.
«Abbiamo sgominato una pericolosa associazione criminale che aveva la disponibilità anche di armi», ha affermato Semeraro, che ha invitato cittadini a collaborare con le forze di polizia. E se per il procuratore Sferlazza gli arresti di oggi sono «il risultato di un`attività investigativa tradizionale», per il questore Guido Longo «in un territorio come il nostro non possono non esserci operazioni di questo tipo».