Caro direttore,
nel ringraziare corrieredellacalabria.it per l`ampiezza e la sollecitudine con cui ha dato conto dell`incontro sulle politiche di genere organizzato da Sel a Cosenza il 3 febbraio, vorrei precisare in tutta amicizia due cose. La prima: nell`incontro non era in atto alcuna «riconciliazione» fra me e Eva Catizone, per la buona ragione che non ce n`era e non ce n`è materia. Conosco e stimo Eva fin dai tempi della sua – ottima – sindacatura a Cosenza, ne apprezzo l`impegno per Sel e le sono sinceramente grata per aver accettato di candidarsi e di spendersi in campagna elettorale da una posizione per lei non facile, che né io né lei abbiamo scelto, ma che sta dando, credo soprattutto grazie alla nostra reciproca lealtà, ottimi risultati in termini di mobilitazione politica e di simpatia per la nostra lista, peraltro caratterizzata dalla presenza di ben sette candidate su dieci.
La seconda cosa: nel dibattito sulle politiche di genere non c`era da parte mia nessuna «punzecchiatura» né di Eva né delle altre due bravissime relatrici, Marina Pasqua e Elena Hoo: c`era il confronto fra prospettiva della parità e della differenza che anima da sempre le sedi di politica delle donne in tutta Italia, come dimostra peraltro il frequente riferimento, nell`incontro cosentino, al recente convegno nazionale femminista di Paestum. Con Eva e tante altre proseguiremo questo confronto nelle prossime settimane, e sono certa che l`agenda della campagna elettorale e della stessa Sel ne trarrà solo giovamento. Riportare questo confronto all`immagine consunta di «Eva contro Eva», o in questo caso di «Ida contro Eva», serve solo a costringere la ricchezza dell`elaborazione femminile nei binari della politica spettacolo. Evitarlo fa parte della lotta che accomuna tutte noi per dare alla parola femminile la dignità e il peso che merita nella sfera pubblica.
Con i miei più affettuosi saluti,
Ida Dominijanni
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