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Caso De Grazia, il pm: «Archiviare». Legambiente: «Siamo sconcertati»
La scelta di non procedere a nuove indagini dopo la comunicazione della commissione d’inchiesta parlamentare sulla morte del capitano che indagava sulle navi a perdere lascia perplessi gli ambientali…
Pubblicato il: 11/02/2013 – 15:52
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di Roberto De Santo
REGGIO CALABRIA «Una scelta affrettata e assai discutibile che lascia francamente sconcertati». Legambiente commenta così le notizie sulla decisione assunta dal procuratore della Repubblica di Nocera Inferiore, Giovanni Francesco Izzo, di non riaprire l`indagine sulla morte del capitano di corvetta Natale De Grazia e di chiedere al gip l`archiviazione del caso. «L`orientamento del procuratore Izzo, che ci auguriamo non venga accolto dal gip – dichiara Nuccio Barillà, della segreteria nazionale di Legambiente – è stato espresso senza aver ancora ricevuto la relazione conclusiva della Commissione parlamentare d`inchiesta sul ciclo dei rifiuti dedicata al caso De Grazia, approvata lo scorso 5 febbraio. Nella relazione, oltre al contenuto della perizia medico-legale (che smonta le conclusioni di morte naturale e avanza l`ipotesi di un decesso causato da sostanze tossiche, anche se non più accertabile), viene delineato, attraverso episodi precisi e circostanze dettagliate, il clima di pressioni, minacce e di esposizione in cui operava il pool, di cui Natale De Grazia era il motore investigativo, poi smembratosi dopo la sua morte. Allegata alla relazione vi è tra l`altro una mole impressionante di documenti, finalmente desecretati, che possono essere in ausilio nuovo e importante al lavoro dei magistrati».
Il caso De Grazia, come si afferma nelle conclusioni della Relazione parlamentare, è uno dei grandi misteri del Paese ancora da chiarire. «Per quanto difficile possa essere, dopo tanti anni – ha aggiunto Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente – è dovere dello Stato tornare a indagare in modo approfondito, sulla base di nuovi indizi, su quella tragica morte, sul contesto entro cui è maturata e sui motivi che l`hanno ispirata, per tentare di giungere finalmente alla verità. Ci auguriamo che il giudice per le indagini preliminari, a cui tocca pronunciarsi sul caso, rigetti la richiesta d`archiviazione e disponga l`approfondimento delle indagini, a cominciare dall`acquisizione della Relazione conclusiva sul caso De Grazie e di tutti gli allegati. In questa vicenda pesano, secondo la stessa Commissione, superficialità, inadeguatezze, errori che hanno condizionato gli esiti della stessa perizia medico-legale e che richiedono oggi il massimo del rigore».
Per Legambiente, dopo l`esclusione della causa naturale del decesso del capitano De Grazia, è arrivato anche il momento di riconoscere ai suoi familiari quanto previsto dalla legge 466 de 1990 per le “vittime del dovere”». (r.desanto@corrierecal.it)
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