OPERAZIONE ADA | La cosca Iamonte e gli uomini chiave al governo del Comune
MELITO PORTO SALVO «La cosca Iamonte ha sempre potuto contare sulla connivenza della locale classe politica ed in particolare sulla fedeltà di Iaria Giuseppe, nonché di uno dei suoi consiglieri di ma…

MELITO PORTO SALVO «La cosca Iamonte ha sempre potuto contare sulla connivenza della locale classe politica ed in particolare sulla fedeltà di Iaria Giuseppe, nonché di uno dei suoi consiglieri di maggioranza, Costantino Gesualdo, già vicepresidente della Provincia di Reggio Calabria, con delega alle Politiche del Personale e Sindacali, Società Partecipate e Trasporti, nonché attuale primo cittadino della cittadina del basso Jonio reggino».
Pesantissimo il profilo che, nell`ordinanza di custodia cautelare in carcere, il gip Cinzia Barillà traccia del sindaco di Melito Porto Salvo, Gesualdo Costantino.
«Nemmeno l’ente comunale – scrive sempre il magistrato – risulta essersi sottratto al controllo della cosca Iamonte che colloca nei punti nevralgici degli enti locali uomini di fiducia che vengono chiamati a tutelare gli interessi del sodalizio piuttosto che quelli della collettività. Costantino Gesualdo è espressione della cosca Iamonte e l’azione amministrativa che egli, neo sindaco del comune di Melito di Porto Salvo, conduce è risultata essere improntata al clientelismo e tesa a tutelare gli interessi del sodalizio mafioso che, anche in occasione delle consultazione del 2012, ne ha appoggiato la candidatura e favorito l’elezione».
Parlando di Iaria e Costantino, il giudice per le indagini preliminari li definisce «padroni incontrastati della scena politica della città di Melito di Porto Salvo». Un monopolio che «è da attribuire al legame che essi hanno stretto con la cosca Iamonte che ne ha sostenuto l’elezione nel corso delle varie competizioni elettorali. La storia politica della città di Melito di Porto Salvo è puntellata da alcune vicissitudini riconducibili alla forte permeabilità mafiosa dell’ente pubblico comunale. L’ente locale, infatti, è stato sottoposto a commissariamento per infiltrazioni mafiose in due occasioni e più specificatamente risalenti al 02.10.1991, quando alla guida dell’amministrazione vi era Iaria Giuseppe, ed al 29.01.1996, quando le redini erano invece rette da Laface Umberto. Gli elementi emersi sul conto di Costantino Gesualdo, circa l’appoggio elettorale garantito a quest’ultimo dalla cosca Iamonte, trovano ulteriore riscontro anche nelle risultanze d’ufficio da cui si evince come il predetto sia stato controllato insieme a esponenti di primo piano della cosca Iamonte».
Nel 2002, infatti, il primo cittadino di Melito era stato controllato dai carabinieri insieme a Carmelo Iamonte, figlio del mammasantissima Natale.
«Anche successivamente – ricordano i magistrati –, come rilevato da ulteriori accertamenti effettuati presso la Banca dati, Costantino Gesualdo è stato controllato con soggetti con pregiudizi penali per associazione mafiosa: in particolare, alle ore 20.45 del 24.08.2007, risulta essere stato controllato a Bova Marina (RC), nelle adiacenze del Ristorante “Il funghetto”, unitamente a Modaffari Leone, tratto in arresto nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “Bellu Lavuru”, e Nucara Antonino».