In Calabria case off limits per i disabili

Le case vacanza italiane non sono attrezzate per ospitare disabili. Secondo uno studio di immobiliare.it, oltre il 70% degli appartamenti per villeggianti è inaccessibile per chi è costretto su una sedia a rotelle. Scale, assenza di ascensori e di scivoli sono i problemi più comuni. Barriere architettoniche che obbligano le famiglie con un disabile motorio a rinunciare e cercare un`altra soluzione.
E se le case a prova di sedia a rotelle sono soltanto il 28%, le conseguenze sui prezzi sono facilmente prevedibili. In molte zone d`Italia, infatti, una casa vacanza progettata anche per i disabili è più cara rispetto alla media: il 5% in più. In costiera amalfitana e in Costa Viola (in Calabria), il rialzo è mediamente del 12%, con punte, in Calabria, anche del 20%.
Lo studio promuove, invece, la costa orientale del Friuli e la costa veneziana, dove l`accessibilità non è sinonimo di rincaro.
L`area di Venezia è anche tra quelle a maggiore concentrazione di case-vacanza senza barriere architettoniche: il 38% insieme alla costa maremmana toscana. Meglio ancora la riviera romagnola, dove le case accessibili sono il 42%. Risultato lusinghiero (anche se pur sempre sotto al 50%) per la costa orientale friulana e la Versilia, rispettivamente con il 37 e il 36%. In fondo alla classifica troviamo cinque regioni del Meridione. Sulla costa Viola solo il 10% delle case è in grado di ospitare un disabile. Cifra che sale di pochissimo sulla costa degli Dei (sempre in Calabria) con il 12%, nel Metaponto lucano e in costiera amalfitana (17%) e costa orientale siciliana (18%).
I dati di immobiliare.it ci dicono anche altro: chi cerca casa per passare le vacanze con un parente o un amico disabile ha priorità diverse. Se in genere l`optional più richiesto è la piscina, per i diversamente abili (una volta trovata la casa senza barriere architettoniche) non c`è nulla di più importante di un parcheggio comodo: lo chiede il 57% dei villeggianti che fa ricerca online.
Chissà se alla Regione Calabria qualcuno dei tanti esperti che lavorano al rilancio della “vocazione turistica calabrese” ha qualche osservazione da fare? Oddio sarebbe già tanto se fossero a conoscenza dei dati dello studio qui riassunto.